Inedita coppia: Gianni Morandi e il museo Nicolis nel video di “Ultraleggero”

 
 

Il “Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica“ partecipa al video “Ultraleggero”, il nuovo singolo di Gianni Morandi, scritto da Ivano Fossati. Le vetture Nicolis accompagnano il video,  regalando emozioni e sogni; in particolare la Fiat 1200 spider del 1958 – color avorio, i sedili rosso fuoco e tanti palloncini legati al baule – ripropone la spensieratezza degli anni ’50, quando i giovani iniziavano ad indossare i jeans. A Valeggio sul Mincio compare l’originale Bmw Isetta 250 del 1956 con al fianco, seduto sul prato a cantare.

Nel contesto si inseriscono anche tre biciclette della collezione:  una Taurus mod. 25 del 1933una Phoenix del 1970 una Legnano del 1940 che Morandi conduce con leggerezza, pedalando insieme ad un gruppo di ragazzi, tra i viali del incantevole Parco Giardino Sigurtà.

“Ancora una volta un sorprendente mix tra musica e suggestioni”  – ha commentato Silvia Nicolis presidente del museo – e un grande onore per me conoscere Gianni Morandi, artista che stimo per i suoi valori personali e per la sua semplicità, uomo dai tanti interessi e mai scontato. La musica è un’opportunità per tutti di promuovere valori e territorio attraverso una forma di comunicazione universale, di qualità e senza confini. Un modo moderno, gioioso ed accessibile per trasferire cultura a tutte le generazioni”.

Il museo, con sede a Villafranca, è più che un’esposizione: come testimonia questa “incursione” musicale, si è fatto, nel tempo, anche contenitore di idee; inaugurato nel 2000 su spunto di Luciano Nicolis, imprenditore veronese fondatore del Gruppo Lamacar – che ha fatto confluire in questa opera la sua grande passione per la tecnica e la meccanica – è divenuto uno dei più prestigiosi musei privati in Italia e in Europa, aperto a varie forme di innovazione e sperimentazione, vivace promotore di cultura e punto di attrazione per l’intero territorio. Gestito con criteri manageriali, è riconosciuto come esempio efficace e concreto di museo–impresa, cioè di istituzione culturale non convenzionale, che stimola conoscenza, senza perdere di vista obiettivi di sviluppo.

Centinaia di automobili, motociclette e biciclette raccontano l’evoluzione dei mezzi di trasporto degli ultimi due secoli. E ancora macchine fotografiche e per scrivere, strumenti musicali, oggetti introvabili.

I numeri delle 7 collezioni sono importanti: circa 200 auto d’epoca, 120 biciclette, 105 moto, 500 macchine fotografiche, 120 strumenti musicali, 100 macchine per scrivere, piccoli velivoli, una rara collezione di circa 100 volanti di Formula 1 e centinaia di opere dell’ingegno umano, esposte secondo percorsi storici e stilistici; all’area espositiva si affiancano il centro congressi, lo spazio delle idee, l’archivio storico, la sezione didattica, la biblioteca e un bookshop fra i più forniti sul mondo dei motori.

 
 
Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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