Indumenti indossati nell’Opera Areniana causano malori alle maestranze

 
 

“All’interno di Fondazione Arena di Verona i dipendenti hanno la sensazione di partecipare a “Squid Game”, serie nella quale la quasi totalità dei partecipanti ad una competizione fa una brutta fine”.

Questo l’incipit delle segreterie Slc Cgil e Fistel Cisl Verona.

“I fatti: abbiamo più volte segnalato forti criticità legate ai costumi della produzione di Aida 2024. La lunghezza, la pesantezza e la scarsa traspirazione dei tessuti, unitamente alle proibitive condizioni climatiche registrate all’interno dell’anfiteatro, hanno reso un vero inferno il lavoro di tutte la maestranze, sia artisticheche tecniche. Non è un caso che lo scorso anno diverse persone hanno accusato malori durante gli spettacoli a causa dell’eccessiva pesantezza dei costumi e delle temperature elevate (picchi di oltre 45 gradi).

Appena siamo venuti a conoscenza della nuova produzione di Nabucco per il festival 2025, abbiamo chiesto con insistenza di prestare particolare attenzione ai tessuti da utilizzare per i costumie agli altri materiali, questo per evitare le problematiche emerse con la produzione di Aida dello scorso anno. 

Le nostre richieste però, non hanno prodotto alcun risultato perché anche questa nuova produzione mette a repentaglio la salute la sicurezza sia per il peso dei costumi da indossare, oltre 11 kg, che per i materiali utilizzati, in particolare i “corpetti in plastica” che impediscono la traspirazione per gli Artisti del Coro (i quali, e bene ricordarlo, devono anche cantare con quei costumi addosso).

Questa situazione ci ha costretti ad inviare una richiesta di intervento allo SPISAL sollecitando le dovute verifiche in quanto l’Arena di Verona è un luogo di lavoro e come tale deve rispettare determinati parametri a tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori.

Auspichiamo che questi controlli vengano effettuati presto perchè questa prima parte del festival Areniano si sta caratterizzando per un aspetto preoccupante; alla fine di ogni opera (soprattutto Aida e Nabucco) si stila una sorta di “bollettino medico” che conferma una situazione davvero gravissima. Nel corso di Aida di domenica 29 giugno un’artista del coro è svenuta mentre si esibiva e altre due sono state colpite da malore. Durante il Nabucco di sabato 28 invece, sono state quattro artiste/i del Coro a dover richiedere l’intervento degli operatori sanitari. Ovviamente anche negli spettacoli precedenti ci sono stati diversi malori tra il personale artistico causati dagli stessi motivi. 

Tutto questo accade nel più totale e ambiguo silenzio di Fondazione Arena di Verona, la quale sembra far finta di ignorare le numerose segnalazioni e richieste ricevute, come se non conoscesse le proibitive condizioni climatiche che da qualche anno caratterizzano l’arena di Verona.

Se davvero la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori sta a cuore a Fondazione Arena di Verona è necessario che si dimostri con atti concreti, quindi è assolutamente necessario che la Direzione trovi soluzioni idonee a lavorare in condizioni dignitose senza escludere la possibilità di annullare gli spettacoli quando le condizioni climatiche sono davvero estreme. Diversamente nessuno si dovrà stupire se ci saranno infortuni gravi”.