Incontri gratuiti sul decadimento cognitivo nella sala convegni Ater

 
 

Smarrimento, rabbia, confusione, incapacità di intervenire. E’ questo quello che spesso accade di fronte ad una persona amata, un famigliare, colpito per età o malattia da decadimento cognitivo, ovvero la perdita di una o più funzioni relazionali e, con esse, della capacità di percepire il mondo intorno a sé e di rapportarsi con gli altri.

Si punta a fare un po’ di chiarezza e a dare supporto alla comunità attraverso un ciclo di quattro incontri gratuiti promossi dalla 1^ Circoscrizione sul tema, ‘Il decadimento cognitivo: cosa fare?’.

In tutti i mercoledì di aprile, dalle 20.30 alle 22, alla sala Convegni Ater, in piazza Pozza 1, medici e specialisti illustreranno tecniche di gestione e modalità di comportamento nei confronti di soggetti affetti da decadimento cognitivo.

Il primo appuntamento si terrà il 5 aprile, con l’intervento del medico geriatra Silvano Pedron, sul tema ‘La malattia di Alzheimer: sintomi e diagnosi’.

Seguiranno gli incontri: il 12 aprile, con la psicologa-psicoterapeuta Francesca Rubino su ‘La persona e lo spazio della casa: consigli per il vivere quotidiano’. Il 19 aprile, con la psicologa Simona Lombardi su ‘La comunicazione e la gestione dei disturbi comportamentali’.

Si chiude il 26 aprile, con la psicomotricista Sara Righetti, che interverrà su ‘Movimento e musica come terapia’.

Il programma dell’iniziativa, che rientra nel progetto ‘Città Sane’ del Comune di Verona, è stato illustrato dal consigliere della 1^ Circoscrizione Andrea Avanzi insieme alla presidente dell’associazione Alzheimer Maria Grazia Ferrari e alla consigliera comunale responsabile del progetto ‘Città Sane’ Annamaria Molino.

“Attraverso questa iniziativa – ha spiegato Avanzi – puntiamo ancora una volta a sottolineare quanto sia importante sensibilizzare tutta la cittadinanza su quelle che sono le tematiche sanitarie. Per quattro mercoledì consecutivi medici e psicologi affronteranno argomenti legati al decadimento cognitivo, presentando le strategie efficaci e i consigli per migliorare la relazione e la gestione quotidiana del malato a domicilio”.

“Per il decadimento cognitivo e la demenza, purtroppo, non esiste ancora un farmaco che possa far guarire – ha evidenziato Ferrari –. Si tratta di malattie che coinvolgono tutta la famiglia, spesso sprovvista di competenze psicologiche per gestire una persona, che a volte ha dei comportamenti paradossali. Non bisogna aver paura perché si possono imparare le strategie per vivere ed aiutare nel modo migliore”.

“La partecipazione del Comune alla rete italiana Città Sane dell’OMS – ha dichiarato Molino – ha l’obiettivo di promuovere la salute della cittadinanza e anche tutelare la qualità di vita delle persone affette da questo tipo di patologie. Puntiamo a mettere in atto una serie di iniziative, non solo per la prevenzione delle malattie, ma anche per essere vicini e attenti a queste persone”.

 
 

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