Inchiesta Magistratura su Agsm-Aim. Verona Domani: “un terremoto”

 
 

“Un vero e proprio terremoto. Da quanto si apprende da agenzie di stampa autorevoli (Ansa) sarebbe in corso un’inchiesta e un’indagine che colpiscono, gettano ombre e screditano l’intera città di Verona e la sua amministrazione, che fino ad oggi, o ha fatto finta di nulla su quello che stava succedendo e che noi denunciavamo da mesi o, cosa ancora più grave, ha addirittura difeso il principale responsabile di questa gravissima situazione. A distanza di qualche mese, possiamo ribadire per l’ennesima volta che avevamo ragione: Tommasi ha preso un grossissimo granchio. Ha cacciato, per pure ragioni di Spoil system colui che si era opposto alla strampalata e dannosa operazione Compago, lasciando al suo posto e difendendo strenuamente, anche contro il parere contrario del socio Vicenza, colui che ha esposto e coinvolto la società di lungadige Galtarossa in questa gravissima vicenda. Il sindaco adesso chiarisca immediatamente”.

Lo affermano i componenti di Verona Domani, commentando le agenzie stampa nazionali che riportano la notizia di un’inchiesta da parte della Magistratura per false comunicazioni sociali e impedito controllo societario da parte del gruppo Agsm-Aim. Sempre dalle stesse fonti risulterebbe esserci un indagato al vertice della Multiutility e si apprende che il presidente Testa avrebbe manifestato la disponibilità a dimettersi.

“Se confermate le notizie di queste ore, in attesa di conoscere gli sviluppi dell’indagine e di conoscere il nome dell’esponete della diligence aziendale coinvolto, chiediamo le immediate dimissioni di Stefano Quaglino – afferma il presidente di Verona Domani Matteo Gasparato – I numerosi punti oscuri e poco chiari legati al caso Compago e le notizie di presunti e gravi reati che stanno coinvolgendo l’azienda rendono quanto mai urgente, adesso sì, un vero e proprio spoil system societario. E’ bene ricordare che proprio i 2 esponenti veronesi (Casali e Vanzo), rimossi dall’attuale amministrazione comunale, avevano disposto un’accurata verifica sul caso Compago. Un’analisi autonoma, autorevole, esterna ed indipendente, assolutamente doverosa e che si era resa quanto mai necessaria, alla luce di numerosi punti interrogativi e dubbi legati al progetto del Consigliere Quaglino, sia sotto il punto di vista industriale, che economico, patrimoniale e reputazionale del gruppo Agsm-Aim. Poche settimane dopo furono cacciati”.

“Adesso è finito il tempo del silenzio da parte del sindaco Tommasi – ha commentato Paolo Rossi, capogruppo in consiglio comunale di Verona Domani – Il primo cittadino venga a riferire immediatamente in consiglio. Lo deve, non tanto alle forze politiche e ai suoi rappresentanti, ma ai cittadini veronesi. Oggi Agsm, a causa di scelte politiche e manageriali totalmente sbagliate, di cui qualcuno dovrà rendere conto probabilmente anche davanti ad un giudice, vive una delle pagine più buie e opache di sempre”.

 
 

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