In ricordo del tenore “Bepi”, orgoglio di Verona e dei veronesi

 
 

“39 anni fa ci lasciava Giuseppe (Bepi) Zampieri. Tenore concittadino di una Verona che forse non c’è più ma ogni tanto risuona, tra gli echi del passato di piazza Erbe dove Bepi nacque, e la stagione Lirica che oramai è diventata sempre più grande e piena di pubblico, covid permettendo.

Carriera fantastica quella di Zampieri, capace di cantare più di un centinaio di opere affianco ai più grandi. Dalla Callas alla Tebaldi a Bastianini. Diretto da Solti da Karajan, ma sempre caratterizzato da un’umiltà innata. Veniva dalla strada, dai banchi di Piazza Erbe dove la famiglia vendeva frutta e verdura.

“L’era uno della piassa” che però ha viaggiato in tutto il mondo vincendo nel 1955 anche l’ “Arena d’oro”, proprio qui nella sua Verona per Turandot.

Unico italiano ad inaugurare il festival di Salisburgo in un opera in lingua tedesca, Il Fidelio di Beethoven nel ruolo di Florestan ed anche l’altro Oscar della lirica Lirica insignito dalla Decca per il suo Alfred nel Fiedermaus. Bepi insomma ha lasciato un segno veronese nella storia della lirica. Amico fraterno di Giuseppe di Stefano, tante volte ha di fatto sostituito il grande tenore quando era impossibilitato sia per i molteplici impegni sia per la sua risaputa vita mondana da bohémien. In un momento dove l’opera e la cultura sembra venga dimenticata o forse non interessa più, soprattutto in Italia, è sempre invece importante riportare alla memoria chi ci ha dato lustro nel mondo. E Bepi fu uno che ne diede parecchio, a Verona ed all’Italia.

 
 

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