In arrivo al Ristori uno speciale 𝘿𝙤𝙣 𝙂𝙞𝙤𝙫𝙖𝙣𝙣𝙞 di W. A. Mozart

 
 

Il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart è in arrivo al Teatro Ristori di Verona per una doppia data, giovedì 25 e sabato 27 gennaio, con inizio alle ore 20. Due recite per una delle opere più amate del genio di Salisburgo. L’opera verrà rappresentata in forma semiscenica con la regia di Gianmaria Aliverta, la direzione di Massimo Raccanelli, la speciale partecipazione dell’Orchestra Frau Musika e del Coro Andrea Palladio. In scena giovani musicisti e cantanti di venti nazionalità diverse, che si esibiranno su strumenti storicamente informati, utilizzando il diapason in uso al tempo di Mozart a 430 Hz. Nel cast dei solisti spiccano i nomi di Lodovico Filippo Ravizza, nel ruolo di Don Giovanni, vera rivelazione nel mondo della lirica, unico ammesso alla Bottega Donizetti (2021) e vincitore di prestigiosi riconoscimenti; Marco Filippo Romano (Leporello), considerato uno dei baritoni buffi di maggior talento sulla scena operisticainternazionale e il tenore tedesco Julian Prégadiern (Don Ottavio), Artiste Ètoile del Mozartfest di Würzburg e direttore artistico della Brentano-Akademie.


L’opera si inserisce negli oltre 30 eventi della quinta edizione del Festival Mozart a Verona che vedrà il Teatro Ristori partecipare come partner, al fianco degli enti fondatori di questo progetto culturale: Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Fondazione Arena di Verona e l’Accademia Filarmonica. Un mese di eventi che andranno a celebrare lo straordinario talento del genio di Salisburgo che nel 1770 in terra scaligera trovò riconoscimento, fama e ambizione.


Cenni sull’Opera

Secondo dei tre drammi giocosi che il compositore austriaco scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte, in seguito a Le nozze di Figaro (K 492) e prima di Così fan tutte (K 588), il Don Giovanni (titolo originale Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni, K 527) fu composto nel 1787 e andò per la prima volta in scena al Il Teatro degli Stati di Praga. L’opera riprende il tipo del seduttore libertino, già presente in letteratura e nel teatro. Nella sua intensità drammatica, rappresenta il lavoro teatrale più moderno di Mozart, tra i più frequentati e amati dal grande pubblico a livello internazionale.

Trama in breve

Don Giovanni è un nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne; pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna. Nelle sue imprese coinvolge anche il servitore Leporello, ormai abituato alle follie del suo padrone. La povera Donna Elvira, da lui sedotta e abbandonata, spera ancora di redimerlo; Donna Anna, invece, vuole vendetta: Don Giovanni le ha anche ucciso il padre. Don Giovanni, intanto, si mette a corteggiare la contadinella Zerlina, suscitando la gelosia di Masetto, promesso sposo. Si invaghisce anche della cameriera di Donna Elvira, e per conquistarla mette in atto l’ennesimo inganno scambiandosi gli abiti con Leporello. Nell’impresa non riuscita, i due si ritroveranno al cimitero, proprio vicino alla tomba del Commendatore, il padre di Donna Anna. Don Giovanni sfida la sua statua e la invita anche a cena. La statua accetta, e quella sera stessa si presenta a casa di Don Giovanni: gli chiede più volte di pentirsi, ma lui risponde sempre di no. Una grande voragine di fuoco si apre sotto i suoi piedi, e Don Giovanni precipita all’inferno.


Il Don Giovanni semiscenico al Teatro Ristori

La scelta artistica per il Don Giovanni al Teatro Ristori vira attraverso la forma semiscenica per dare enfasi alla divulgazione della “lirica viva”, facilmente fruibile da diversi tipi di pubblico, dove l’orchestra diventa il motore trainante della vicenda. Nel caso specifico del Don Giovanni per la regia di Gianmaria Aliverta, una caratterizzazione dei personaggi emergerà dai costumi di Sara Marcucci che porteranno verso la contemporaneità. Faranno scoprire chi potrebbe essere oggi Don Giovanni o il fido Leporello, quali sono gli intrecci sociopolitici di una vicenda immortale come quella raccontata dal libretto di Da Ponte. Il regista Aliverta giocherà tutto sulla parte attoriale dei cantanti per spiegare al pubblico la trama dell’opera, che non verrà modificata o stravolta, ma solo portata più vicino ai giorni nostri.

 
 

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