Il veronese Luca Scappini rieletto Consigliere nazionale del CNI

 
 

Luca Scappini, Consigliere uscente, è stato rieletto a membro del Consiglio Nazionale Ingegneri nella tornata elettorale dello scorso 17 ottobre che ha rinnovato il CNI per il quinquennio 2023-2027. La proclamazione ufficiale da parte del Ministero della Giustizia è stata comunicata in data 10 novembre 2022.

Come già nelle precedenti elezioni, Scappini è l’unico Consigliere nazionale eletto in tutto il Triveneto, con un totale di ben 801 voti. Ingegnere libero professionista, 54 anni, Luca Scappini è iscritto all’Ordine Ingegneri di Verona dal 1995 dove ha ricoperto la carica di Consigliere Segretario dal 2004 al 2010. A marzo 2014, eletto nuovamente nel Consiglio, era poi stato nominato Presidente dell’Ordine degli Ingegneri veronesi che conta 2800 iscritti.

Le elezioni hanno fatto registrare la schiacciante vittoria della lista “Officina CNI” che ha visto eletti 15 candidati su 15 e che si propone di agire in continuità con il lavoro fatto dalle ultime due consiliature del CNI segnate dalla presidenza di Armando Zambrano. I Consiglieri nazionali che comporranno il CNI nel prossimo quinquennio sono: Sezione A – Edoardo Cosenza (Ordine di Napoli), Carla Cappiello (Ordine di Roma), Irene Sassetti (Ordine di Livorno), Alberto Romagnoli (Ordine di Ancona), Felice Antonio Monaco (Ordine di Bologna), Luca Scappini (Ordine di Verona), Deborah Savio (Ordine di Genova), Remo Giulio Vaudano (Ordine di Torino), Tiziana Petrillo (Ordine di Caserta), Giuseppe Maria Margiotta (Ordine di Enna), Sandro Catta (Ordine di Cagliari), Elio Masciovecchio (Ordine di L’Aquila), Domenico Condelli (Ordine di Reggio Calabria), Angelo Domenico Perrini (Ordine di Bari); Sezione B – Ippolita Chiarolini (Ordine di Brescia).

«Come nella tornata elettorale precedente, è stato premiato il gruppo – sottolinea il Consigliere CNI, ing. Luca Scappini -. Il grande lavoro compiuto in questi sei anni dal Consiglio Nazionale uscente, con forte affermazione sul piano politico nazionale, l’intensa attività portata avanti con le altre professioni tecniche, il ruolo fondamentale assunto dalla formazione, ma soprattutto con il rafforzamento dei servizi nei confronti di Ordini ed iscritti tramite la propria Fondazione, ha permesso un risultato elettorale fuori da ogni aspettativa. Tanto più se pensiamo a ciò che hanno significato gli ultimi anni per i cittadini in generale e per i professionisti in particolare. Mi riferisco alla pandemia e alle sue conseguenze, soprattutto in termini di ricaduta sull’economia e sul lavoro. Ma anche alle straordinarie opportunità che sono state create dal Superbonus, il vero volano della recente crescita del nostro Pil. Mi fa piacere che anche questa volta quasi tutti i territori italiani abbiano potuto esprimere dei loro rappresentanti, aspetto non garantito dalla norma. Spiace che la mancata convergenza di pochi Ordini del Triveneto non abbia permesso di riportare due rappresentanti territoriali, lasciando sguarniti il Friuli Venezia Giulia ed il Trentino Alto Adige. Come nei passati sei anni, avrò l’onore di rappresentarli al pari della mia regione».

 
 

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