Il Re è Nudo (Crolla il Palazzo di Vetro)

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

‘Nulla sarà come prima’, il refrain post-emergenza, vale anche per la politica cittadina. Alla fine del lockdown Sboarina si ritrova re nudo; in ambasce nella vicenda AGSM, la sua linea di aggregazione con A2A oggi non solo è perdente, ma anche clamorosamente inadeguata. La testuggine che lo riparava dalle contestazioni esterne si è sfaldata e i frombolieri gialloverdi locali (il giallo di Verona Domani, i verdi chiaramente leghisti) aprono un vulnus enorme, a tratti impossibile da immaginare prima del virus. Sboarina e Polato (Assessore alle Partecipate e fido Primo Cavaliere del Re) rischiano di svegliarsi dal torpore della quarantena “suonati” come Ivan Drago nell’incontro finale con Rocky Balboa, senza risorse per soffocare i focolai, questa volta di rivolte interne.

Capitolo AGSM a parte, che vedremo bene come andrà a finire, l’ondata gialloverde punta dritto a un rimpasto politico, che se sarà leggero in Giunta – dove già si è verificata la transumanza di assessori in terra leghista ma dove ci si contenderà comunque l’Assessorato all’Urbanisticasi prospetta pesante nelle partecipate, dove i vertici che muovono gli asset economici veronesi verranno stravolti. Catullo e Agec sono sul tavolo. Rivoluzione in aerogest con cambio di proprietà per l’aeroporto e destituzione della Presidenza in via E. Noris; pare infatti ormai scontata una gara internazionale per individuare un nuovo investitore che rilanci lo scalo veronese e parimenti è vicino l’avvicendamento di Roberto Niccolai, ex quota Verona Pulita, oggi di area Polato.

Non si odono sconquassi invece in Fondazione Arena, dove lo schianto del Turismo post coronavirus, con conseguenti ricadute sugli spettacoli in termine di pubblico, lascerà Sovrintendenza/Direzione Generale inalterata per provare a ribaltare una stagione estiva che si preannuncia difficile. E se alle tribolazioni in Fondazione Arena e cambio di rotta in AGSM si aggiunge la disastrosa gestione del Filobus, il cui presidente Barini (pure lui area Polato) naviga a vista e suscita giorno dopo giorno le invettive dei veronesi, ecco che il Palazzo di Cristallo, come era stato definito dal Sindaco in tempi non sospetti, rischia di frantumarsi in mille pezzetti.

Giandomenico Bocchicchio

 
 

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