Il Qatar Gate non inficia la partecipazione al primo consiglio comunale sull’Europa

 
 

Nessuna votazione, nessun parere contrario, né mozioni o ordini del giorno. Bensì tanta partecipazione e voglia di sentirsi parte di una comunità. Quella Europea. Che dallo scandalo del Qatar Gate ne deve uscire ancora più forte e unita. Più giovane, come chiedono le nuove generazioni, che vogliono anche una Verona più europea, più accogliente e comunitaria. Ma anche Verona capitale dello sport e della cultura, come vorrebbero i cittadini veronesi.

Oggi l’Europa è entrata in municipio. Il primo consiglio comunale aperto incassa un voto positivo. Per l’ampia adesione della cittadinanza, presente in sala Gozzi ma anche collegata da casa, e per la riflessioni scaturite dall’aula.

L’attualità, anzitutto. Impossibile non partire dal Qatar Gate e dalla condanna unanime di azioni inaccettabili i cui responsabili devono essere puniti. L’auspicio è che la crisi sia per l’Unione Europea l’occasione per uscirne più forte e più unita.
Poi le sfide, dalla transizione ecologica alla rivoluzione digitale, dal Next Generation EU al Pnrr.

“Grazie per aver contribuito a questa prima volta – ha detto il sindaco Damiano Tommasi-. Da sempre Verona è Europa, noi siamo Europa e dobbiamo impegnarci a fare la nostra parte. Come amministrazione abbiamo l’impegno di portare a galla il sentire di tanti giovani che guardano avanti e vedono diritti, territorio da rispettare, contaminazioni che diventano anticorpi e uno di questi è proprio il no più fermo alla guerra. Mi auguro che l’amministrazione prosegua questo cammino di dialogo. Lo faremo con l’ascolto, come è nel nostro stile, perchè l’ascolto ci mette in sintonia con il sentire della nostra comunità. Verona è crocevia di strade e persone, dobbiamo sentirci protagonisti di questo ruolo, fieri della nostra unicità ma consapevoli che siamo parte di un puzzle in cui non può mancare nessun pezzo. L’auspicio è che questo confronto diventi un appuntamento periodico, un obbligo che prendiamo verso i nostri giovani”.

“Abbiamo bisogno di credere nell’istituzione europea anche alla luce degli ultimi incresciosi episodi deve emergere la grandezza europea di fronte ai fatti negativi. Ringrazio quanti hanno partecipato a questo momento di confronto sui temi centrali dell’agenda europea, un’occasione di confronto che abbiamo voluto aprire a tutta la cittadinanza, è la prima iniziativa in tale direzione dopo tanto tempo, con chi, tali questioni, le affronta quotidianamente nell’attività istituzionale all’interno dei diversi organi europei.

“Questo è il primo consiglio aperto sull’Unione Europea, l’unico in Veneto, motivo di orgoglio per la città – ha detto il consigliere comunale delegato alle Politiche europee Giacomo Cona-. Verona europea non è uno slogan ma un impegno che ci siamo presi e che si concretizza anche da momenti di di riflessione e confronto come questo. L’UE va vista come una grande casa comune in cui anche noi possiamo essere protagonisti valorizzando i rapporti con le istituzioni, raccogliendo sfide ed opportunità che derivano dalle tante proposte progettuali che possiamo sviluppare attraverso i bandi europei, organizzando sul territorio iniziative e discussioni su temi fondamentali per Verona e al centro dell’agenda politica europea”.

Alla seduta speciale hanno partecipato: l’eurodeputato Paolo Borchia, Massimo Gaudina della Commissione UE, capo della Rappresentanza della Commissione a Milano, Luca Perego, capo unità del Direttorato Generale Educazione e Cultura, Maurizio Molinari responsabile media del Parlamento Europeo, Giorgio Anselmi del Movimento Federalista Europeo, Alice Ferrari dei Giovani Federalisti Europei, Francesco Caffarelli della Fondazione Megalizzi e Laura Bergamini del comitati studentesco dell’Università di Verona.

Gaudina e Borchia hanno ricordato le sfide dell’UE, “quelle dell’impatto climatico zero entro nel 2050, la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e sui trasporti. Si può crescere e inquinare di meno”.

“Verona può fare ponte con l’Europa grazie ai veronesi a Bruxelles- ha detto Perego-, sfruttando le competenze di chi conosce la macchina burocratica dell’Unione Europea”.

Partecipato anche il dibattito tra i consiglieri, che hanno sottolineato l’importanza dell’Unione Europea per la salute, l’accoglienza, la digitalizzazione, la ricerca scientifica, le politiche per la natalità, il turismo, le infrastrutture.

Per il consigliere Bresaola ‘all’Unione Europea dobbiamo legislazioni importantissime, tra il Patto tra i sindaci per la lotta contro l’inquinamento”.
La consigliera Poli ha sottolineato il problema della denatalità e le opportunità che in tale senso può dare l’Europa.
“E’ in corso il quarto programma europeo per la salute- ha detto la consigliera Molino-, con azioni che tutti gli Stati devono attuare per il benessere delle popolazioni”. “L’Europa è fondamentale per la digitalizzazione”, ha aggiunto il consigliere Didonè.
Il consigliere Trincanato ha ribadito la centralità di Verona a livello culturale, anche a livello Europeo.
Per la conigliera Padovani “bisogna creare una cultura più convintamente europeista”.
Il consigliere Bassi ha ricordato le sfide che da 40 anni l’Unione Europea affronta nell’ambito della ricerca scientifica.
La consigliera Rotta ha ricordato i progetti realizzati a Verona grazie a finanziamenti europei: “il progetto Steps, fiore all’ occhiello per aiutare le persone in solitudine, la riqualificazione di periferie, edifici e scuole, risorse per la transizione ambientale, l’accordo sulla trasparenza sui salari, i fondi per la ricerca”. Per le consigliere Cugini e Atitsogbe, la riflessione sull’Europa non può prescindere dai giovani, che oggi più che mai hanno bisogno di Europa, consapevoli che essere giovane europeo significa acquisire conoscenze e esperienze.

 
 

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