Il Partito Democratico Veronese si ricompatta

 
 

di Lorenzo Dalai

Duplice appuntamento ieri sera del Partito Democratico di Verona, organizzato presso l’Agriturismo Corte San Felice di Verona: la chiusura della conferenza organizzativa e programmatica, con l’esposizione dei risultati dei quattro tavoli di lavoro allestiti nei mesi scorsi e a seguire, l’assemblea provinciale del partito durante la quale il segretario provinciale Alessio Albertini ha portato in discussione ed al voto la sua relazione politico-programmatica relativa al posizionamento del PD a Verona per il prossimo futuro.

Le relazioni finali della conferenza programmatica sono risultate una chiara base di lavoro per prepararsi alle prossime scadenze elettorali, quelle prossime che interessano un buon numero di comuni della provincia, e quella basilare del 2017 dove, come ha ben rimarcato Albertini, il PD si presenterà alternativo sia alle destre che a Tosi. Evidentemente prima della serata vi è stato un certo lavoro di ricucitura tra le varie componenti, tant’è che il documento presentato dal segretario provinciale è stato approvato pressoché all’unanimità, con un solo voto di astensione e nessun contrario. Da sottolineare che era presente il gruppo consigliare del Comune di Verona, fatta eccezione per il capogruppo Bertucco, ormai sempre più isolato e fuori dalle dinamiche del partito.

La chiusura dei lavori ha visto Luca Lotti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dare un quadro di come il PD, sia a livello nazionale che locale, si dovrà preparare; primo e fondamentale passaggio sarà il referendum confermativo della Riforma Costituzionale, che si terrà ad ottobre, nel contempo ci dovrà essere un ricompattamento, come quello che a Verona ieri sera si è potuto verificare concretamente, per completare la stagione delle riforme, che ha rilanciato l’Italia sia economicamente che come posizione politica internazionale. Chiudendo il suo intervento Lotti ha sottolineato che, per il livello locale, quella che si stava vivendo era una serata importantissima, aggiungendo che con Tosi il Governo e il Premier hanno solo ed esclusivamente rapporti istituzionali, che Tosi tenta invece di far passare come rapporti preferenziali, ed ha escluso in modo categorico “non è nel nostro DNA” la possibilità di un terzo mandato ai sindaci.

Idee chiare e smentita su tutto il fronte a chi, da destra e da sinistra, parlava di un PD allo sbando, già accordato con Tosi; gli “inciuci” appartengono ad un’altra epoca, come ha sottolineato qualche partecipante uscendo dalla sala.

 
 

1 COMMENTO

  1. Vorrei solo far notare che il capogruppo Bertucco mancava perchè era impegnato in un incontro a Bardolino, già programmato da tempo, con l’on. Naccarato e l’on. D’Arienzo.

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