In Nicaragua risuonano le note di Giacomo Puccini: seconda missione artistica di Simone Zampieri per l’Istituto nicaraguense del Canto Lirico
L’esperienza che ha appena vissuto il Maestro Simone Zampieri, tornato per la seconda volta in Nicaragua per una serie di masterclass che hanno fatto riecheggiare nelle terre centroamericane le note immortali dell’opera italiana, rappresenta un momento di straordinaria intensità artistica e culturale.
L’iniziativa, voluta e organizzata dall’Istituto nicaraguense del Canto Lirico sotto il coordinamento di Franco Moretti, Presidente onorario dell’istituzione, si inserisce in un progetto culturale di ampio respiro che dal 2010 promuove preziosi scambi tra Nicaragua e Italia nel segno del bel canto. Un ponte sonoro che unisce continenti e sensibilità, dove la tradizione lirica italiana trova nuove terre di collaborazione artistica.
Durante questa seconda esperienza nicaraguense, Zampieri ha dimostrato ancora una volta quella profonda conoscenza delle partiture operistiche italiane e quella riconosciuta maestria nell’insegnamento del Canto Lirico che lo hanno reso particolarmente apprezzato dal pubblico e dagli studenti locali. I giovani talenti nicaraguensi hanno potuto immergersi nell’universo pucciniano attraverso quattro capolavori assoluti: Turandot, Tosca, Madama Butterfly e La Bohème, opere che racchiudono l’essenza stessa del melodramma italiano.
È proprio questa passione travolgente che Zampieri ha trasmesso ai suoi allievi, alcuni dei quali si avvicinano al mondo dell’opera in una fase ancora embrionale del loro percorso artistico. L’attività didattica si è trasformata in un vero laboratorio di crescita umana e artistica, dove le sfide vocali e interpretative sono divenute occasioni di scoperta reciproca.
“Questi scambi culturali rappresentano la vera essenza dell’arte operistica,” ha dichiarato Franco Moretti, Presidente onorario dell’Istituto nicaraguense del Canto Lirico. “Vedere i nostri giovani talenti confrontarsi con la grande tradizione italiana attraverso la scienza del cuore e quella passione senza la quale non c’è vera arte, è la conferma che stiamo costruendo ponti duraturi tra le nostre culture.”
L’esperienza nicaraguense rappresenta un tassello fondamentale in quella che potremmo definire la “diplomazia culturale” del canto lirico, dove l’Italia continua a esportare non solo bellezza, ma anche metodologie formative che gettano semi di futuro artistico in terre lontane. Al rientro in patria, Zampieri proseguirà questo impegno internazionale accogliendo un gruppo selezionato di studenti sudcoreani, desiderosi di perfezionare la loro preparazione nel canto italiano.
Un progetto che cresce e si ramifica, confermando come l’opera italiana rimanga, nelle parole di Toscanini, “un linguaggio universale che parla direttamente al cuore degli uomini”, capace di varcare oceani e frontiere per mantenere viva quella tradizione che da secoli rende immortale il genio musicale del Belpaese.