Il Governo salvi il piccolo Marco

 
 

«Non mi piace dire “Ve l’avevo detto”, ma sono mesi che denunciamo la strana partita che si sta giocando sulla pelle del piccolo Marco» tuona l’avvocato Francesco Miraglia, che segue la vicenda del piccino veronese, strappato ai genitori affidatari e rinchiuso da mesi in una comunità nonostante quella che è sempre stata la sua famiglia sia disposta ad adottarlo. Il Tribunale dei minori di Venezia vorrebbe invece farlo adottare da genitori diversi, che lui non ha mai visto in vita sua.

«Abbiamo denunciato pubblicamente lo strano, inspiegabile comportamento del Tribunale dei minori di Venezia, già noto per provvedimenti controversi, dal forte e negativo impatto sui bambini» prosegue l’avvocato Miraglia, «segnalando che all’insaputa dei legali del piccolo e del suo tutore era stata convocata un’udienza “carbonara”, alla sola presenza dell’assistente sociale e del giudice onorario, per farlo adottare da estranei che, non si capisce perché, debbano essere migliori di quelli che il bambino chiama mamma e papà praticamente da sempre».

Paradossalmente la vicenda si è ulteriormente ingarbugliata: mentre il Tribunale dei minori, con un ennesimo colpo di scena, blocca ogni visita della famiglia affidataria al piccolo in comunità, la Corte d’Appello chiede invece che questi incontri si intensifichino, anche perché il piccino comincia a manifestare palesi segni di grave sofferenza.

«Se le istituzioni fossero intervenute mesi fa, quando abbiamo cominciato a denunciare a gran voce che tutto si stava facendo per questo piccino, tranne il suo bene» conclude l’avvocato Miraglia, «avremmo risparmiato a lui settimane di sofferenza e un corto circuito istituzionale da cui non si riesce ad uscire. Invochiamo pertanto l’intervento dei ministri alla Famiglia, Lorenzo Fontana, e Alfonso Bonafede della Giustizia, perché agiscano immediatamente nell’interesse di Marco. Dovesse accadere qualcosa a questo bambino, chi ne risponderebbe in questo marasma di provvedimenti non cristallini? Che partita si sta giocando sulla pelle di questo bambino?».

 

 
 

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