Riqualificare il patrimonio immobiliare veronese per rendere gli edifici del futuro più sostenibili, efficienti e di valore. Una necessità a fronte della direzione presa dall’Unione Europea con la «Direttiva Case Green» che ha l’obiettivo di ridurre progressivamente i consumi energetici degli edifici per arrivare alla decarbonizzazione totale entro il 2050. Gli Stati Membri, Italia inclusa, dovranno recepire la direttiva entro il 29 maggio 2026, presentando un piano nazionale di ristrutturazione per centrare gli obiettivi fissati dall’UE.
Prende spunto da queste tematiche il seminario «Direttive green: cosa succederà ai nostri immobili nel futuro», organizzatodall’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia all’interno della Rassegna Open 2025 «Il valore dell’abitare a Verona. Focus sul Condominio». L’appuntamento promosso dalla Commissione Impianti Termotecnici dell’Ordine, aperto a professionisti e cittadini, si è svolto oggi nella sede dell’Ordine in Via Santa Teresa, 12.
Un patrimonio immobiliare da riqualificare
L’Italia è uno dei paesi con il più alto numero di edifici ad alta inefficienza energetica, con oltre il 50% del patrimonio immobiliare che non raggiunge neppure la classe energetica C. In Veneto il 40% degli edifici è nelle classi energetiche peggiori (F e G), mentre solo il 20% appartiene alla classe A. A livello provinciale, tra il 2015 e il 2023, Verona (con Venezia e Padova) ha registrato i dati migliori per edifici in classe A raggiungendo il 15,4% su 187.652 APE richiesti di cui 165.068 per immobili residenziali. Il 4,5 sono in classe B, il 7% in classe C, il 13,2% in classe D e il 18,4% in classe E. La costruzione degli immobili risale per la maggior parte tra il 1945 e il 1975. I dati provengono dal Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE) sviluppato da Enea.
«Con il seminario abbiamo voluto approfondire l’impatto delle normative europee sulle certificazioni energetiche e le loro ricadute sul valore degli immobili – spiega Stefano Lonardi, coordinatore della rassegna Open 2025 e consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Verona –. Come ingegneri, siamo pronti a guidare professionisti e cittadini nel processo di riqualificazione, fornendo competenze e soluzioni per rendere gli edifici più efficienti e sostenibili».
«Con l’entrata in vigore della Direttiva Green – spiega la responsabile scientifica del seminario, l’Ing. PhD Elena Mazzola – ci attendono importanti cambiamenti non solo nella valutazione degli immobili, ma anche nelle possibilità di miglioramento energetico. Il seminario è stata l’occasione per capire come le nuove normative europee influenzeranno il mercato immobiliare, dalla compravendita all’efficientamento energetico, fino alle prospettive degli incentivi fiscali».
Sfide e opportunità della Direttiva Green
Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione al seminario, l’Ing. Annachiara Castagna di Logical Soft si è focalizzata su «Direttiva EPBD: nuovi scenari per la riqualificazione energetica degli edifici», sottolineando: «Un ruolo centrale sarà svolto dagli Edifici a Emissioni Zero (ZEmB), che diventeranno il riferimento per le nuove costruzioni e per gli interventi di riqualificazione profonda. Per accompagnare questo processo, la Direttiva richiama il Passaporto di Ristrutturazione, uno strumento utile a migliorare gradualmente le prestazioni energetiche degli edifici, favorendo interventi pianificati e sostenibili. Tra i cambiamenti più significativi c’è il phase-out delle caldaie alimentate a combustibili fossili, con l’obiettivo di eliminarle progressivamente entro il 2040. Il futuro degli impianti di climatizzazione sarà dominato dalle pompe di calore». L’esperta ha precisato: «Il percorso prevede scadenze stringenti e sfide tecniche ed economiche non trascurabili. Per progettisti e progettiste, la sfida è trasformare questi vincoli in opportunità, innovando per prime le competenze e rendere il nostro patrimonio edilizio più sostenibile e resiliente».
Verso quartieri autosufficienti e sostenibili
Un altro tema centrale è stato affrontato dall’Arch. Marco Volpatti del Politecnico di Torino e di Eurac Research, che ha parlato «Dalla certificazione delle case green ai quartieri energeticamente autosufficienti. Quali valori in gioco. «L’investimento in edifici efficienti e sostenibili è dunque cruciale», ha spiegato «poiché il valore degli immobili non solo dipende dall’adeguamento alle normative, ma anche dalla capacità di anticipare le esigenze future, evitando che il valore si abbassi sempre di più e si perda la possibilità di convertire gli edifici in edifici vendibili». Parlando di distretti urbani autosufficienti, Volpatti ha sottolineato che essi «rappresentano una visione avanzata e integrata di città sostenibili, dove il consumo di energia viene minimizzato grazie all’adozione di soluzioni con griglie di ottimizzazione esclusivamente da fonti rinnovabili». «In Italia, – ha aggiunto – diversi progetti pilota stanno già tracciando la strada per la realizzazione di quartieri energeticamente autosufficienti, come il caso di Verona con il progetto “4a4ped”, che integra tutte queste tecnologie in un unico ecosistema sostenibile».
Incentivi economici per la riqualificazione
Infine, l’Arch. PhD Erika Guolo dell’Università IUAV di Venezia ha analizzato il ruolo degli incentivi economici nel favorire la transizione energetica. «Gli Stati Membri dell’UE stanno promuovendo sussidi e crediti d’imposta per agevolare gli interventi di ristrutturazione, anche in considerazione delle differenze tra i vari stati correlati allo stock edilizio esistente, differenze socioeconomiche e climatiche. Essi promuovono una serie di linee guida e strumenti di incentivazione per incoraggiare la ristrutturazione degli edifici nel settore pubblico e privato, aiutando ove possibile le categorie più svantaggiate. L’Italia, in particolare, offre i finanziamenti più elevati, con incentivi che fino a qualche mese fa arrivavano anche all’85% per alcune tipologie di interventi», ha spiegato Guolo che ha aggiunto «La strada verso la sostenibilità del patrimonio immobiliare italiano è ancora lunga, ma eventi come questo seminario rappresentano un passo importante per sensibilizzare e formare cittadini e professionisti, rendendo le sfide di oggi un’opportunità per il futuro».