Il Filobus può e deve essere migliorato senza togliere verde ai quartieri

 
 

LETTERE ALLA REDAZIONE

In questi giorni, si è parlato molto sul perché anche in Italia non ci sia un partito Verde in grado di raccogliere consenso e voti, complici le temperature e le fibrillazioni nel governo, che riaprono il tema dell’alternativa.

In realtà già nelle ultime  elezioni Europee anche in Italia si sono visti segnali incoraggianti per il movimento politico dei Verdi, dove proprio a Verona città, Europa Verde ha ottenuto quasi il 4% dei consensi.

“La direzione intrapresa è quella giusta” commentano i tre referenti dei Verdi a Verona, Monica Laneri, Ermanno Butti ed Alberto Mazzurana, nominati dal comitato promotore per la costituzione di una sezione a Verona.

“In questo ultimo anno abbiamo assistito ad un’importante fase di rinnovamento dei Verdi che hanno saputo guardare ai vicini cugini Verdi degli stati del Nord Europa e hanno lanciato anche in Italia un messaggio ambientalista nuovo, che sapesse parlare alle diverse generazioni e provenienze politiche.

Il tema cruciale sul quale ci giochiamo il futuro delle prossime generazione è quello dei cambiamenti climatici:

esso esige di essere posto davanti ad ogni questione. Sentiamo parlare in questi giorni del taglio dei parlamentari come fosse il modo di risolvere qualsiasi problema, ma nessuno che parli del riscaldamento del nostro pianeta.

Ognuno di noi dovrebbe chiedersi quotidianamente cosa può fare e come può agire per portare il proprio positivo contributo alla salvezza del pianeta. I recenti movimenti dei giovani, sensibilizzati da Greta Thunberg hanno fatto rinascere in Italia e anche a Verona, in particolare tra i giovani, la voglia di voler rimettere al centro le tematiche ambientali. La cosiddetta “Onda Verde” che ha investito l’Europa prima delle elezioni europee è riuscita in piccola parte a toccare anche le nostre sensibilità.

I Verdi anche a Verona vogliono essere la risposta politica ad un modo di amministrare la città e la sua provincia che negli ultimi anni ha sempre anteposto gli interessi di pochi anziché pensare al bene comune della città e dei suoi abitanti. Ci sono tante, troppe questioni, che necessitano di essere trattate con maggior rispetto dei Veronesi e del territorio in cui essi vivono.

Entrando nello specifico su uno dei temi attuali della nostra città riteniamo che il progetto del Filobus necessiti di essere seguito con molta attenzione perché esso avrà degli impatti considerevoli sulla nostra città. Viene naturale affermare che il progetto poteva essere pensato diversamente in un’ottica di una mobilità più moderna e al passo con le principali città europee. I Verdi sono da sempre favorevoli ad un sistema di mobilità che riduca il flusso di traffico dei centri cittadini e di fronte alla possibili tà di perdere il finanziamento di 85 milioni di Euro che dagli anni 90 è fermo sulla mobilità di Verona, valutiamo necessario proseguire questo iter ma con dei doverosi cambi di rotta e di passo.

Innanzitutto amministrazione comunale e ditta aggiudicataria dei lavori devono impegnarsi in modo rigoroso al rispetto dei tempi. Il progetto deve essere completato per il 2022 e questa data non dovrà essere in alcun modo spostata ulteriormente. Nel frattempo è necessario, fin da subito, adottare alcune variazioni progettuali che permettano in futuro che il Filobus diventi realmente un mezzo apprezzato ed usato dai veronesi. Il filobus avrà successo se sarà in grado di garantire puntualità e velocità di trasporto. Per fare questo vanno necessariamente aumentate le corsie preferenziali in sede propria che devono raggiungere una media attorno all’80% dell’intero tragitto dei 24km complessivi. Oggi ci sono alcune tratte previste a progetto che non superano il 20% e questo è un serio problema per il buon successo del Filobus.

Un altro punto di attivazione è quello di pensare al Filobus come un trasporto pubblico completamente integrato con gli altri trasporti oggi in essere compresi i treni ferroviari e le postazioni di attacco del Veronabike.

Si deve giungere ad avere un unico biglietto con il quale il viaggiatore può spostarsi con semplicità da un mezzo all’altro.

Vi sono poi delle criticità cui i Verdi esprimono la loro totale opposizione:

1)  alla deviazione al percorso in zona Borgo Roma che  toglie una porzione riguardevole del  parco di recente inaugurazione, il filobus sia invece  a  servizio dell’utenza della Fiera  come indispensabile che sia;

2)  all’eccessivo ed ingiustificato taglio degli alberi. Su tale punto è necessario avere una mappatura degli alberi da tagliare, che attualmente non esiste, limitando al massimo  i tagli. In parallelo serve l’impegno ad effettuare nuovi rimpianti in nuove aree, rimpianti che devono essere fatti in modo proporzionale all’età delle piante che vengono eliminate. Ad esempio, se viene tolta una pianta di 50 anni non si può pensare di sostituirla semplicemente con una piantina di un anno: essa dovrà essere sostituita con un numero di piante congrue al valore che la pianta aveva, secondo un principio di “Anni per Anni”.

Infine è necessario ed imprescindibile, come ha scritto lo stesso Sindaco Sboarina alla Società ATM, che venga definito un pool di esperti che segua il progetto nella sua interezza.

Sono quindi molti gli aspetti sul quale lavorare se desideriamo che questo progetto vada in porto e ci vada in un modo accettabile.

I Verdi di Verona

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here