Il festival dello storytelling riporta le origini del mito; da Dante a Ian Curtis

 
 

Parallelismi azzardati

e dove trovarli (qui, naturalmente!).
Così, ragionando per immagini, laddove gli occhi del Sommo Poeta “venivano meno” di fronte all’indescrivibile grandezza della rappresentazione di Dio…ad un’altrettanto accecante “realtà”, purtroppo patologica, se andiamo riferendoci alla figura del grande e sfortunato Ian Curtis.
Dismettendo i panni di un Federico Buffa (fallito) della letteratura, per fortuna ora subentra la parte ufficiale (e più ragionata) dell’articolo.

Anno domini 2019. Storie da raccontare torna con tre nuovi appuntamenti il 15, 22 e 29 marzo alle ore 21, presso la sede dell’agenzia di comunicazione Pensiero visibile, a Parona di Valpolicella. Sul palco si alterneranno Mirco Cittadini, Diego Alverà e Vittorio Continelli, per far provare al pubblico esperienza antica dell’immedesimazione e del piacere che solo l’ascolto di storie ben raccontate sa provocare. 

Arriva dunque alla quarta edizione il format di racconti dal vivo che, negli scorsi anni, ha tenuto con il fiato sospeso oltre mille persone durante gli eventi ideati e ospitati dall’agenzia di comunicazione “Pensiero visibile”.
L’edizione di quest’anno sarà dedicata ai miti, dall’antichità fino ai giorni nostri. Dalla Divina Commedia raccontata da Mirco Cittadini, ai racconti della mitologia di Vittorio Continelli, passando per la narrazione di Diego Alverà su Ian Curtis, antieroe contemporaneo di un’intera generazione. 

Il festival si terrà in concomitanza con il World Storytelling Day – globalmente fissato durante l’equinozio di primavera -, durante il quale in tutto il mondo le persone racconteranno e ascolteranno storie, condividendole come fonte di ispirazione.

I live storytelling non sono performance teatrali, né reading, ma narrazioni dal vivo che, sulla scia di una tradizione italiana che va da Alessandro Baricco a Federico Buffa, passando per Marco Paolini e Carlo Lucarelli, restituiscono al pubblico la più antica esperienza di intrattenimento”, spiega Gaia Passamonti, organizzatrice del Festival. “Le storie sono scritte e raccontate dagli storyteller con le parole, ma anche con la musica e le immagini, per suscitare emozioni potenti e immergere il pubblico nella cosiddetta trance narrativa”, spiega Alessandro Scardino di ‘Pensiero Visibile’. “Immedesimazione e piacere dell’ascolto si uniscono e ci rapiscono, fino a quando non emergiamo dalla narrazione, emozionati e sempre un poco trasformati”.

La tecnica dello storytelling”, concludono gli organizzatori del festival, “non è un esercizio di forma, ma un vero e proprio approccio strategico utile per progettare la comunicazione aziendale dei clienti. L’idea di questo format di serate dal vivo nasce quindi dalla volontà di far toccare con mano la potenza della narrazione”.

Le serate sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti, con prenotazione su Eventbrite.

 
 
33 anni, parte di questi trascorsi inutilmente nel tentativo di scrivere una biografia seria e sensata. Forse questa è la volta buona (lo dico sempre!). Italiano e veronese, amante della comunicazione con ogni mezzo e a (quasi) ogni costo. Hellas Verona nelle arterie, musica jazz e le parole di un caro amico al momento giusto. Con la famiglia di VeronaNews per dare il meglio di me alla città che più amo al mondo.

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