I dipinti di Carpioni in mostra al Museo degli Affreschi

 
 

Le quattro opere tornano visibili al pubblico, fino al 27 agosto, nella speciale esposizione temporanea ‘RITORNI. I dipinti di Giulio Carpioni per la chiesa di San Leonardo’ al Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle” alla Tomba di Giulietta.

Pitture di gradi dimensioni, olio su tela dell’ottavo decennio del XVII secolo, che rappresentano quanto rimane dell’originale decorazione di San Leonardo in Valdonega, chiesa di origine romanica che dal 1407 divenne sede dei canonici lateranensi di Sant’Agostino. Un luogo oggi dimenticato da molti veronesi e turisti, divenuto privato e non più accessibile da diversi anni.

La mostra, realizzata grazie alla collaborazione con il Museo civico di Bassano del Grappa e di due collezionisti privati, è nata in occasione del generoso comodato d’uso riconosciuto per cinque anni dalla famiglia Gérard ai Musei Civici di Verona del dipinto di Sant’Agostino, una delle quattro opere esposte.

L’esposizione si compone poi dei dipinti di San Paolo e San Gregorio Magno, del Museo civico di Bassano del Grappa e di quello di San Pietro, provenienti da un’altra proprietà privata. Rappresenta il punto di partenza di un più ampio percorso di valorizzazione avviato dai Musei civici veronesi per far conoscere quella parte di patrimonio storico-culturale della città meno accessibile o nascosto dai circuiti di visita classici.

All’apertura della mostra, avvenuta questa mattina negli spazi del Museo degli Affreschi, è intervenuta l’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice del Musei civici Francesca Rossi e al curatore Luca Fabbri.

“E’ un’interessante opportunità per ammirare insieme le tele realizzate da Carpioni – ha spiegato l’assessora Ugolini –, dipinti non facilmente accessibili al pubblico, esposti l’ultima volta 45 anni fa in occasione della mostra di Licisco Magnagnato ‘La pittura a Verona tra Sei e Settecento’. Un ringraziamento al Museo civico di Bassano del Grappa e ai due collezionisti privati che hanno collaborato con i loro prestiti alla realizzazione di questo nuovo progetto, una temporanea restituzione del ciclo pittorico di Carpioni, che ricostruisce un tassello importante di un contesto cittadino altrimenti perduto”.

Mostra. I dipinti costituiscono quanto di conosciuto rimane dell’originale decorazione di San Leonardo in Valdonega. Uno straordinario arredo pittorico andato perduto nel tempo di cui, oltre ai dipinti di Carpioni, si ha ancora traccia della monumentale pala d’altare di Girolamo dai Libri, esposta al Metropolitan Museum di New York, e si ricorda una tela di Lazzarini, con San Leonardo libera i prigionieri, rubata nel 1983. Di tante altre opere si sono perse le tracce sul mercato antiquario.

I quattro dipinti di grandi dimensioni, permettono di valutare una delle commissioni cittadine più importanti tra quelle ricevute dal pittore, e di misurare l’impatto che la sua opera ebbe all’interno del contesto pittorico locale, influenzando un’intera generazione di autori (da Biagio Falcieri a Martino Cignaroli, da Francesco Perezzoli a Carlo Sferini) che dovette formarsi al tempo del soggiorno veronese del maestro.

“Con il nuovo filone espositivo ‘Ritorni’ – ha sottolineato la direttrice Rossi – si punta a ricostruire contesti artistici che sono andati perduti nei secoli, ricomponendo testimonianze importanti che facevano parte del panorama figurativo della città di Verona e che oggi sono spesso smembrate tra musei e collezioni private italiane e straniere. In armonia con l’allestimento storicizzato della Chiesa di San Francesco al Corso, per la prima volta si è studiato, al centro della navata, un sobrio allestimento concepito per poter proporre in modo dinamico esposizioni a rotazione, riutilizzando in modo virtuoso i pannelli e gli apparecchi illuminotecnici realizzati dai Musei Civici in occasione della mostra su Caroto svolta alla Gran Guardia”.

 
 

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