Flavio Tosi denuncia che l’Istituto Assistenza Anziani ha aumentato la retta giornaliera a 65,50 euro. Un aumento di tre euro al giorno, cioè quasi cento euro al mese, più di 1100 euro all’anno.
“Non poca roba – spiega il consigliere – considerato che le giustificazioni dell’Iaa sono grottesche: la diminuzione delle entrate per la riduzione di cento posti letto per la mancanza di personale infermieristico sarebbe la causa. Il che è abbastanza ovvio dato che nessuno vuole più andare a lavorare lì, mentre chi c’era appena ha potuto se n’è andato. Non potrebbe essere altrimenti dopo il trattamento ricevuto in questi anni, con l’Istituto che ha intentato cause giudiziarie ai lavoratori, ricattando gli stessi e chiedendo loro retroattivamente la restituzione di soldi previsti dal contratto. Prima maltratti i lavoratori, poi ti lamenti perché non ne hai più: quelli dell’Istituto forse vivono sulla Luna…”.
Tosi invita quindi l’Assessore Bianchini “a occuparsi di queste cose, nei pochi mesi che gli rimangono. Poi avrà tanto tempo libero e si potrà riposare, ma adesso ha il dovere di amministrare e non di sparare bugie sui giornali. Ricordo a Bianchini, che forse non se la cava benissimo con i bilanci, che con me Sindaco tutte le aziende partecipate del Comune hanno sempre chiuso in attivo. Amia ha avuto il suo primo bilancio in perdita con Sindaco Sboarina e non è un caso. Quanto ad Agsm e Aim: l’accordo era pronto già nel 2017, ma Sboarina ha atteso quattro anni, perché prima ha provato a svendere Agsm alla milanese A2A. Operazione che avrebbe annichilito la nostra multiutilty e che è stata sventata grazie alle opposizioni in Consiglio comunale”.
A tetto giro la replica dell’Istituto Assistenza Anziani.
“La decisione di aumentare la retta è stata una scelta obbligata per porre rimedio alle conseguenze nefaste della pandemia che hanno determinato, a carico dello IAA, enormi costi per l’acquisto di presidi sanitari (mascherine, detergenti, camici usa e getta, guanti, ionizzatori, sanificazioni ecc.), non previsti e non prevedibili, oltre ad una diminuzione delle entrate relative alle rette, dato che i posti lasciati vuoti dagli ospiti deceduti, non potevano essere rioccupati a causa dei limiti di ingresso stabiliti dalle normative sanitarie di emergenza; tale decisione del Consiglio di Amministrazione, peraltro, è stata avvallata anche dal Collegio dei Revisori dei Conti ed è stata comunicata e discussa con i Rappresentanti di tutti i familiari degli Ospiti, che hanno perfettamente capito le motivazioni dell’Istituto.
A tale situazione di emergenza, è andato a sommarsi il problema dell’assenza di personale infermieristico che è questione di lunga data, e che da oltre da due anni viene ciclicamente segnalato a tutte le autorità sia dalle singole RSA, sia dalle Associazioni di categoria (U.R.I.P.A. e U.N.E.B.A.).
Basti evidenziare che al livello nazionale mancano, oggi, 60.000 Infermieri (dato da Sole 24 Ore) e anche il Veneto, così come Verona, sono interessati dal fenomeno.
La situazione del territorio Veronese è forse ancora più critica, in conseguenza della coesistenza sul territorio cittadino e provinciale di ben 4 realtà sanitarie di grandissimo respiro (Azienda Ulss 9 Scaligera, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Ospedale Sacro Cuore di Negrar e quello del Pederzoli di Peschiera del Garda) che hanno, negli scorsi anni, indetto concorsi per centinaia di posti da infermiere, proponendo ai lavoratori un contratto certamente più vantaggioso (quello sanitario), rispetto a quello adottato nelle RSA.
La questione della difficoltà di reperimento degli infermieri, infatti, è nota a tutti gli addetti ai lavori ed è motivo di discussione su tutti i tavoli istituzionali dal Governo, passando per la Regione, per poi arrivare anche al Comune di Verona; il Sindaco Sboarina, infatti, pur non direttamente coinvolto nelle scelte inerenti alla programmazione del personale sanitario e socio sanitario, si è già attivato convocandoci per la prossima settimana, unitamente ad altre realtà del territorio cittadino.
Lascia, quindi, l’amaro in bocca il comportamento del Consigliere Tosi che per il proprio tornaconto elettorale cerca di strumentalizzare la situazione critica in cui versano tutte le RSA”.