Il principio della fine
11 fantasmi, Pulcinella, un Settidente.
Il DS è scappato prima del naufragio, alla Schettino. E’ saltato giù dalla barca prima che affondasse, per suonare la carica.
In campo, ieri sera, sembravano formiche impazzite, che rincorrevano le ombre degli avversari, che poi così forti non erano. Solo che il buon Beppe, già ex, ha il “manico” in mano e li governa, pur nella pochezza della scuderia. (In panca un Babacar e un Matri che la dicono lunga sugli investimenti del Presidente Mapei).
Pulcinella si è incatenato alla carega e allo stipendio, ma tra un mese ci saluterà, dopo averci depositato in B, con la squadra in crescita…
Non c’è sussulto, non c’è pathos, non c’è più il Verona.
Rassegnati e senza idee, con una squadra a panca corta e poco votata a sputare sangue in campo fino al fischio finale.
Il faccio tutto Fares inguardabile come punta, un tiro nello specchio e nemmeno suo. Mollarlo al Napoli sarebbe stata la manna per le casse della società, solo che non sarebbero stati reinvestiti. A questo punto meglio tenerlo e metterlo in porta al posto di mani di burro Nicolas.
Il Settidente guarda sornione e attende che qualcuno gli offra 25 milioni, magari SAVE potrebbe incassarli dalla Fondazione, mollando l’Aeroporto e diversificando gli investimenti.
Forse baratterà un pareggio con la sua amata Juventus, tanto per chiudere in gloria un campionato disastroso.
Fine.