Guardia di Finanza: sequestro di beni per oltre due milioni di euro

 
 

La Guardia di Finanza di Verona ha dato esecuzione ad un provvedimento di
sequestro preventivo disposto dalla locale Autorità Giudiziaria, nell’ambito della nota
inchiesta sull’appropriazione indebita perpetrata da un consulente finanziario di un
importante istituto di credito di S. Giovanni Lupatoto, che aveva distratto oltre 5 milioni di
euro dai conti correnti dei propri clienti.
Il denaro, prelevato per contanti, veniva spesso utilizzato, anche per elevati importi, per
effettuare scommesse da un complice in una società che gestisce tali attività, sita in
Bussolengo e riconducibile ad un terzo soggetto il quale, consapevole dell’identità
dell’effettivo giocatore, non adempiva alle prescrizioni dettate dalla normativa
antiriciclaggio. Quest’ultimo, infatti, aveva di fatto aperto una linea di credito a favore del cliente, accettando scommesse senza il contestuale pagamento del corrispettivo e omettendo di richiedere, in presenza di puntate superiori a 1.000 euro (limite legale per la circolazione del contante), ulteriori dati e di effettuare verifiche sulla provenienza della
provvista.
Le indagini sono state condotte congiuntamente alla Squadra Mobile della Questura di
Verona, che ha ricevuto le denunce e ha svolto attività investigative per identificare i complici e altri soggetti coinvolti, mentre la Guardia di Finanza ha eseguito approfonditi accertamenti patrimoniali e finanziari, per ricostruire i flussi di denaro sottratto ai clienti.
Si è così accertato che i soldi distratti sono stati utilizzati anche per spese di carattere personale o voluttuario (viaggi, abbigliamento, ecc.) ma, principalmente, per il gioco d’azzardo.

I soggetti indicati sono stati ritenuti responsabili di riciclaggio e reimpiego, proprio per
essersi prestati a “piazzare” le scommesse ricevendo denaro di provenienza illecita e
incassando gli assegni tratti dai conti correnti dei clienti.
All’esito dell’attività, il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro di denaro
ovvero (nella forma per equivalente) di altri beni mobili, immobili e/o crediti nella
disponibilità degli indagati, fino a concorrenza dell’importo riciclato nella società di
scommesse.
Il provvedimento è stato eseguito tra il 23 e il 27 giugno, pervenendo al sequestro di denaro contante e disponibilità liquide giacenti su conti correnti e altri rapporti finanziari per circa 590 mila euro, di beni immobili costituiti da 3 appartamenti (di cui uno in Sardegna), 4 garage e 2 locali commerciali tutti in provincia di Verona, nonché della società di scommesse e di una tabaccheria, per un valore stimato di oltre 1 milione e mezzo di euro.

 
 

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