Governo Draghi, Sboarina: “Autonomia e attenzione al Nord, ancora mesi duri”

 
 

La velocità nella composizione e la buona rappresentanza del Nord sono un segnale che serve ai nostri territori, tutti però aspettiamo il Governo Draghi al varco delle prove importanti per il Paese” – così il sindaco Federico Sboarina a poche ore dalla presentazione e giuramento ufficiali della nuova compagine governativa e ministeriale del neo-premier Mario Draghi.

Da sindaco di Verona – prosegue Sboarina – confido in risposte importanti dalle figure scelte nei due ministeri con i quali la nostra città ha relazioni aperte: Cultura e Infrastrutture. Con la riconferma di Franceschini possiamo continuare la condivisione sul tema della legge speciale per Fondazione Arena, mentre l’esperienza in sviluppo sostenibile del neo-nominato Giovannini sarà utile per l’ammodernamento del progetto filovia che è in corso. Indubbio vantaggio per la nostra città verrà senz’altro dall’ormai consolidato pragmatismo di Giancarlo Giorgetti in un dicastero saliente come lo Sviluppo economico e di Erika Stefani alla Disabilità, che è un tema molto caro alla mia Amministrazione. Anche dai ministri di Forza Italia mi aspetto una particolare attenzione per i nostri territori, soprattutto sul tema tanto caro ai veneti dell’autonomia“.

Il Primo Cittadino mette in rilievo comunque delle criticità: “Detto questo, non è tutto oro quel che luccica. Abbiamo davanti mesi ancora duri sia sul fronte della pandemia ma soprattutto su quello della ripresa economica. Uno snodo non più rinviabile e che rappresenta la vera cartina di tornasole di Draghi. Su una cosa saliente misurerò il suo agire, sul ruolo degli enti locali nella distribuzione del Recovery Fund e del taglio alla burocrazia. Sul Recovery Fund i sindaci devono essere protagonisti perché sono i Comuni a erogare servizi e le figure a cui le comunità locali chiedono aiuto.
Sappiamo bene cosa serve alle nostre città e senza tante burocrazie dovremmo poter disporre delle risorse per generare ricchezza. Solo a Verona per le infrastrutture, ferme agli anni ’50, servirebbero 100 milioni di euro, altri 10 per la digitalizzazione reale dell’intera città”.


“Ma molte altre sono le voci stimate – conclude il Sindaco – che avrebbero bisogno di modernizzazione e che potrebbero mettere in circolo ossigeno rigenerante per dare opportunità alle ‘Nuove generazioni‘, come dice il titolo del piano. Questo mi aspetto dal presidente Draghi, che capisca la valenza strategica dei territori e che sia un supporto concreto e tangibile per far ripartire le nostre imprese, le nostre attività commerciali e il nostro turismo“.

 
 

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