A queste domande sul ruolo dell’insegnante nella scuola di oggi è chiamato a rispondere Philippe Meirieu, il pedagogista e intellettuale europeo che, al Palazzo della Granguardia a Veronamercoledì 18 ottobre, condurrà una giornata di studio organizzata dal Polo Europeo della Conoscenza con il Patrocinio del Comune di Verona e che vede l’intervento, in apertura dei lavori, dell’Assessora alle Politiche Educative e Scolastiche Elisa La Paglia, del Dirigente tecnico del Ministero dell’Istruzione-URS Veneto Laura Donà e del Dirigente Ufficio VII Ufficio territoriale Verona Amelio Sebastian.
La coscienza sociale e civile degli adulti del prossimo futuro si forma anche e soprattutto all’interno della scuola, a patto che a scuola si insegnino la democrazia e le pari opportunità non solo a parole, come si fa spesso all’annuncio dell’ennesima riforma, ma con un modello di vivere la scuola inclusivo, cooperativo, compartecipato. E dove tutti i ragazzi, indipendentemente dal contesto sociale e culturale in cui hanno avuto la fortuna o sfortuna di nascere o dal cognome che portano, abbiano realmente l’opportunità di apprendere e crescere.
Per guidare i ragazzi in questo percorso è necessario che il sistema scuola vada ripensato a partire dal modello organizzativo e dai metodi di formazione, di selezione e di valorizzazionedegli insegnanti, riconoscendone innanzitutto ilruolo chiave nel formare la “materia viva” – i nostri giovani alunni – verso la comprensione, l’interiorizzazione e l’attuazione di una vita democratica. Di questo rapporto tra educazione e democrazia Philippe Meirieu si occupa nel suo libro da poco uscito in Italia, Quale educazione per salvare la democrazia? Dalla libertà di pensare alla costruzione di un mondo comune (Armando, 2023).
LA PROVOCAZIONE DI PHILIPPE MEIRIEU
“Oggi molti pensano ad un’educazione affidata completamente al digitale. Altri pensano che gli insegnanti debbano essere al servizio dei genitori, diventati ormai clienti della scuola. Altri ancora vogliono che gli insegnanti si propongano obiettivi legati solo all’economia” – spiega Philippe Meirieu. Ovunque in Europa gli insegnanti sono sempre più controllati, soggetti a protocolli standardizzati che dovrebbero applicare meccanicamente nei confronti degli alunni, sono sempre più valutati e spesso anche messi in concorrenza tra loro. La professione dell’insegnante perde così quella preziosa identità che la rende così essenziale allo sviluppo delle nostre società democratiche – continua Meirieu. “Le sfide che abbiamo di fronte esigono che, contro questi movimenti, la professione dell’insegnante sia presa in considerazione nella sua dimensione specificamente umana, sia pedagogica che politica. L’insegnante non è solo un trasmettitore di saperi, è colui che guida ogni allievo a interiorizzare l’esigenza di precisione, esattezza e verità. È anche colui che, nel rispetto dei percorsi individuali, permette a tutti di condividere gli stessi saperi e di “fare società”. Il futuro delle nostre democrazie è dunque nelle loro mani. Ma oggi è ancora possibile esercitare questo ruolo? E se sì, come?” – conclude.
La Giornata di Studio è aperta a tutti e gratuita, previa registrazione su https://www.europole.org/gli-insegnanti-e-il-futuro-delle-nostre-democrazie-giornata-di-studio-con-philippe-meirieu-a-verona/.
Rivolta in primis agli insegnanti di ogni ordine e grado per i quali vale ai fini della formazione e dell’aggiornamento obbligatorio con rilascio di un attestato di partecipazione, la giornata di studio con Meirieu e le attività e i seminari collegati chiama a raccolta tutti coloro – studenti, cittadini istituzioni – che vogliano trovare nella scuola un ambiente sano, libero e ‘costruttore’ di democrazia per le nuove generazioni.