Giustizia e Volontariato: CSV e UDEPE insieme per rieducazione e ritorno alla comunità

 
 

“Rimettere in piedi” chi ha sbagliato, offrendo una seconda chance e un percorso concreto verso il reinserimento sociale. È questo l’obiettivo del Protocollo d’Intesa siglato il 26 giugno a Verona tra l’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UDEPE), diretto dal Enrico Santi, e il Centro di Servizio per il Volontariato di Verona (CSV di Verona), presieduto da Roberto Veronese. 


L’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna e il Centro di Servizio per il Volontariato hanno firmato lo scorso 26 giugno un protocollo innovativo per trasformare le sanzioni in opportunità di riparazione sociale. Un’alleanza strategica che punta a valorizzare il ruolo del volontariato nel sistema della “giustizia di comunità”

Una partnership strategica tra istituzioni e terzo settore prende forma a Verona con la firma di un protocollo d’intesa che ridefinisce l’approccio al reinserimento sociale dei condannati. L’accordo, siglato tra l’Ufficio Distrettuale di Esecuzione Penale Esterna (UDEPE) di Verona, diretto dal Enrico Santi, e il Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Verona, rappresentato dal presidente Roberto Veronese, mette al centro la giustizia riparativa e la responsabilizzazione attiva. Mentre Stefania Zambelli, responsabile dell’Area Misure e sanzioni di comunità dell’UDEPE, e Irene Magri, responsabile Area Giustizia di comunità e riparativa del CSV, sono i referenti tecnici del progetto.

Dalla punizione alla riparazione. Il protocollo si fonda sui principi costituzionali della rieducazione del condannato e sulla normativa nazionale che prevede misure alternative alla detenzione come prevede peraltro l’articolo 27 della Costituzione, richiamando che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. L’obiettivo è duplice: offrire ai condannati un percorso di responsabilizzazione attraverso attività gratuite a beneficio della collettività e contemporaneamente riparare il danno causato alla comunità.

“Non si tratta di semplici lavori socialmente utili”, precisa il documento, “ma di un vero processo dinamico di reintegrazione sociale che assume significato quale atto teso a rinsaldare il patto di cittadinanza”.

Una rete di opportunità. L’accordo prevede la creazione di una rete strutturata di enti del terzo settore disponibili ad accogliere persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Il CSV di Verona, attivo dal 1997 nella valorizzazione del volontariato come strumento di cittadinanza attiva, fungerà da coordinatore e filtro per l’inserimento nei contesti associativi.

Le attività spaziano dall’informazione e sensibilizzazione degli enti fino alla progettazione di iniziative specifiche per lo sviluppo del volontariato e della cittadinanza attiva. Un tavolo tecnico garantirà il monitoraggio periodico dell’efficacia delle azioni intraprese.

Impegni e responsabilità condivise. L’UDEPE si impegna a preparare e accompagnare l’inserimento dei soggetti nelle strutture individuate, mantenendo un costante dialogo con gli enti attraverso referenti dedicati. Il CSV, dal canto suo, si occuperà del coordinamento operativo e della formazione degli enti aderenti sui requisiti assicurativi e di sicurezza.

Un modello replicabile. Il protocollo si propone come modello per altre realtà territoriali. L’iniziativa veronese rappresenta un esempio concreto di come la giustizia riparativa possa trasformarsi da concetto teorico a pratica quotidiana, costruendo ponti tra istituzioni, società civile e persone in cerca di riscatto sociale.

L’accordo segna un passo importante verso una giustizia più umana e efficace, che non si limita a punire ma si impegna attivamente nella ricostruzione del tessuto sociale attraverso la partecipazione responsabile di tutti gli attori coinvolti.

Alberto Speciale

 

 

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa e studiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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