Giorgio Pasetto dice no alla riduzione dei parlamentari

 
 

“C’è chi dice NO!” al referendum del prossimo 29 marzo quando gli elettori saranno chiamati ad esprimersi sull’entrata in vigore della riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari.

Questo è lo slogan trainante della campagna nazionale partita ieri e promossa da Radicali Italiani di cui si fa portavoce nel territorio

Se la riforma verrà confermata, la Camera sarà composta da 400 deputati (rispetto agli attuali 630) e il Senato da 200 senatori elettivi (rispetto ai 315 di oggi).

“Questa riforma costituzionale è stata approvata per volontà del M5s e gli altri partiti si sono accodati per non essere accusati di “poltronismo” ma senza considerare la posta in gioco – afferma Pasetto Presidente dell’associazione locale radicale Area Liberal e membro dell’Assemblea nazionale di +Europa –

Bisogna quindi avere il coraggio di dire che è sempre meglio pagare i costi per un numero adeguato di parlamentari che ottenere un risparmio risibile per il bilancio dello Stato ed un sistema sempre meno rappresentativo. Non possiamo permettere che la cultura delle fake news a puri scopi di interessi elettorali prevalga. Dobbiamo dire che un taglio del numero dei parlamentari fatto in questo modo può comportare una serie di rilevanti problemi all’organizzazione ed al funzionamento complessivo delle istituzioni democratiche.

La politica finirà per essere gestita da uno sparuto numero di persone, come accade nei sistemi oligarchici.”

Con la riduzione di circa il 40% del numero di deputati e senatori, l’Italia sarà in Europa il Paese col minor numero di rappresentanti. Il Bundestag tedesco contempla oggi 709 membri più 69 del Bundesrat, per un totale di 778 parlamentari. Il Parlamento francese ne ha ben 925, vale a dire 577 deputati e 348 senatori. In Inghilterra la Camera bassa conta 650 deputati elettivi mentre la Camera dei Lord ben 776 componenti, compresi quelli per diritto ereditario, per un totale di 1426 parlamentari. L’Italia ne avrà appena 600.”

Giorgio Pasetto sottolinea, infine, come sarebbe stato meglio ridurre il numero dei parlamentari a 600 e farli insediare in una unica camera, superando il bicameralismo mediante trasformazione del Senato in camera di rappresentanza delle Regioni e delle Autonomie Locali.

 
 

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