Gioco d’azzardo, Circolare Ministero Interno: i poteri tornano alle Questure

 
 

Il Ministero dell’Interno (Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Ufficio per l’Amministrazione Generale) con la Circolare 19 marzo 2018 interviene con alcune “indicazioni operative” sul tema della distanza minima dai luoghi sensibili di sale gioco (VLT), sale Bingo e licenze per l’attività di scommesse.

Con l’iniziativa istituzionale del Dipartimento della PS si compie un passo verso il ripristino dei poteri dell’autorità di pubblica sicurezza “cloroformizzata” per 15 anni dal Ministero dell’Economia e i Monopoli, con buona pace di una buona parte della politica, che avevano scavalcato le tradizionali prerogative di prefetti e questori. Lo Stato, di conseguenza, agiva come se il gioco d’azzardo non costituisse più la ben nota minaccia all’ordine pubblico. E perciò, verificate le carte dei titolari delle sale di scommesse e slot machine, erano divenuti sufficienti i soli “requisiti soggettivi” (non essere pregiudicati) e alcuni “oggettivi” (locali a norma) per aprire i casinò di quartiere.

La competenza in tema di autorizzazione che abilita all’esercizio della raccolta di scommesse su competizioni sportive e su eventi non sportivi, alla gestione di sale bingo e, infine, all’installazione di apparecchi da gioco di tipo Videolottery (VLT) spetta infatti al Questore.

Come dicevamo, sono passati 15 anni e sono intervenute novità che regolamentano la materia, la domanda “principe” è: per l’attività di raccolta scommesse e di altre forme di “gioco lecito” le Questure devono verificare solo i requisiti richiesti dalla legislazione di pubblica sicurezza o devono accertare anche il rispetto delle normative regionali e comunali in materia di distanze minime di queste attività dai cosiddetti “luoghi sensibili” (ospedali, scuole, case di riposo, chiese, etc.)?

Fino all’emissione della circolare si riteneva che le Questure dovessero solo verificare i requisiti oggettivi (locali a norma) e soggettivi (fedina penale del richiedente licenza) previsti dalla legislazione di pubblica sicurezza. Ora il Ministero, richiamando l’orientamento consolidatosi nella giurisprudenza amministrativa e l’accordo raggiunto nel settembre 2017 in Conferenza Unificata Stato-Regioni, pur non ancora reso attuativo dagli attesi decreti ministeriali, evidenzia come tale prassi vada “sottoposta a riesame, alla luce di una serie di elementi sopravvenuti nel tempo”.

Proprio questi elementi sopravvenuti configurano un sistema per cui “il Questore è chiamato a verificare la sussistenza non solo dei requisiti stabiliti dalla legislazione di polizia, ma anche da altre fonti normative”.

In particolare, in sede di rilascio della licenza in base all’articolo 88 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps) “il Questore deve tener conto della disciplina regionale e locale in tema di distanze minime dai luoghi qualificati come “sensibili”. 

Dal punto di vista operativo, la Questura provvederà alla verifica delle dichiarazioni rilasciate dal privato che aspira alla licenza, chiedendo al Comune nel cui territorio è ubicata la sala da gioco “di procedere al controllo della dichiarazione dell’istante, esprimendosi in merito al rispetto delle distanze minime eventualmente prescritte dalla normativa regionale e/o locale”. In caso di mancato rispetto delle distanze, riscontrato dall’ente locale, il Questore “sarà tenuto al rigetto dell’istanza di autorizzazione”. In mancanza invece di un riscontro da parte del Comune, la Questura “provvederà a concedere il titolo di polizia”, accertata la presenza degli altri requisiti.

Ma c’è anche il reciproco: qualora il Comune sia inerte e “non fornisca il riscontro richiesto” (le motivazioni del regolamento e dell’ordinanza), il Questore “provvederà a concedere il titolo di polizia”.

Un’altra pietra è posata nel muro di contrasto al gioco d’azzardo, anche se invero sembra che lo Stato giochli a “guardie e ladri”.

Alberto Speciale

link Polizia di Stato: https://www.poliziadistato.it/articolo/210

Circolare Distanze

 

 

 

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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