Gennari sottoscrive la mozione di T. Ferrari a tutela dell’immagine di Verona

 
 

Una mozione per tutelare l’immagine di Verona. A proporla, dopo i fatti di domenica, Tommaso Ferrari, consigliere comunale e leader di Traguadi Verona.

«Gli episodi di intolleranza legati all’ambiente di alcuni tifosi dell’Hellas Verona F.C. sono stati innumerevoli nel corso della sua storia e passati agli onori della cronaca ledendo l’immagine di una intera collettività sportiva e cittadina. Verona non merita di dover subire l’etichetta, a livello nazionale e internazionale, di città intollerante e razzista a causa di una sparuta – ma rumorosa – minoranza della sua tifoseria. Con la mozione chiediamo a sindaco e giunta di promuovere azioni legali contro episodi che nulla hanno a che vedere con il mondo dello sport e che macchiano irrimediabilmente l’immagine di una Verona che punta ad essere, e deve essere, faro di una città multiculturale e accogliente. Se qualcuno parla di complotto contro i veronesi, noi, restando con i piedi per terra, esortiamo Palazzo Barbieri a fermare con azioni dal profilo legale i veri autori di questa campagna di diffamazione, coloro che usano i colori della città per esprimere messaggi di odio e di intolleranza» conclude Ferrari.

Mozione condivisa e firmata dal collega Alessandro Gennari. “L’ho fatto perché credo che a causa di eventi come questo, ultimo di una lunga lista, la nostra città stia perdendo preziose occasioni per essere protagonista a livello internazionale.

Se ancora una volta rimaniamo una settimana alla ribalta delle cronache con l’epiteto di “razzista” e “discriminatoria”, la responsabilità è in primis di quelle persone che allo stadio che hanno indirizzato la loro ignoranza contro Balotelli, in secundis di quei referenti politici che ogni volta emergono per zelo quando accadono fatti simili. E sono tutti in maggioranza. La cecità manifestata dal Sindaco Sboarina non aiuta e sottolinea che molti veronesi hanno perso il sacrosanto diritto di indignarsi trovando mille giustificazioni : giocatore finito, testa calda, “paiasso”. Cosa stiamo diventando se non riusciamo a distinguere la differenza tra un gesto eclatante, “uno sfottò” per dirla “alla Castellini” e un ostentato odio razziale. Come amministratori non possiamo girarci dall’altra parte e lasciare il Sindaco arrampicarsi sui suoi specchi insieme a quattro estremisti votati proprio per questo scopo cercando di giustificare, coprire e poi sorridere sornioni perché ancora una volta vecchie ideologie sono emerse. 

Purtroppo il provincialismo e come qualcuno l’ha definito “il butelismo”, ci stanno affossando”.

 
 

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