Gennari attacca Gasdia: “La Sovrintendente è piegata alle logiche dell’Agenzia di Ariosi”

 
 

“Spero che la tensione sia palpabile nei corridoi della Fondazione Arena di Verona dopo i fatti di Torino.” Esordisce così Alessandro Gennari, più volte in contrasto con le scelte della Sovrintendenza Gasdia.

“Se il Regio di Torino attraverso il Sistema Graziosi avrebbe fatto crescere l’agenzia dell’amico Ariosi, il nostro Anfiteatro non è da meno. Si può vedere infatti nei calendari presentati, passati presenti e futuri, che i contratti tra la stessa agenzia con sede a Lugano e Fondazione Arena di Verona, hanno fatto e faranno crescere i fatturati della Ariosi Management che tra l’altro incassa in Italia ma paga le tasse in Svizzera. Non solo, ma lo stesso direttore musicale del Festival è tra coloro che fanno capo a quella agenzia.”

Gennari aveva già sottolineato la passione della Sovrintendente per i grandi nomi esteri a discapito degli Italiani, molti dei quali provenienti proprio dall’agenzia Svizzera, “ma quanto accaduto al Regio di Torino, allarga ancora di più le ombre sulla Sovrintendenza Veronese che di fatto è inconsistente poiché pare sia piegata alle logiche di poche agenzie, per non dire una“.

Continua Gennari: “Di fatto il Festival Areniano oggi è una farsa. Praticamente è come se alla notte degli Oscar partecipassero solo due produttori cinematografici proponendo i loro cast, i loro registi, tutto loro. Il grande rinnovamento del nostro Anfiteatro non arriva perché i suoi vertici non vogliono che arrivi o semplicemente non hanno la più pallida idea di come fare. Per questo si affidano alle agenzie che danno loro garanzie, o meglio all’agenzia, perché di fatto, il vero sovrintendente dell Fondazione Arena sembra essere Ariosi.”

E pensare che le agenzie di artisti d’opera non sono nemmeno ben inquadrate a livello legislativo.

Implacabile il Giudizio sul corso della gestione areniana :”Così non si va da nessuna parte. Quando il piatto piange si tira la giacca ai deputati di ogni partito, si resuscita qualche allestimento di Zeffirelli, come un abito buono per ogni occasione ormai liso. Assistiamo ogni anno un evento di Domingo che non è più nemmeno Domingo ma uno spettacolo completamente autoreferenziale di una gerontocrazia arrivata al capolinea. Manca visione, innovazione e soprattutto marketing! Quanti sponsor ha portato la sovrintendenza Gasdia? Che contatti ha Fondazione Arena con i Tour Operator? Quali spettacoli freschi, registi coraggiosi e cantanti da scoprire verranno messi in scena per avvicinare nuove generazioni all’opera o dare autorevolezza ad un teatro così importante nel mondo? Mentre i dipendenti giustamente proclamano l’ennesima manifestazione davanti alla sede della Fondazione dopo anni di sacrifici, negli alti uffici sembra si preoccupino di quale minestra riscaldare, che star pagare profumatamente o di nuove figure di vertice da affiancare alla Sovrintendente. Chissà, magari serve l’assistente dell’assistente del vicesovrintendente.”

 
 

1 COMMENTO

  1. Bravissimo, davvero uno schifo, solo cantanti di un paio di agenzie, una vera vergogna. E per fortuna che Lei è stata una cantante. Vuol dire che se appoggia certe logiche bisogna iniziare a credere che abbia pagato per sostituire la Monserat Caballe. Mah, comunque uno schifo, andrebbero licenziati il 90% dei manager dei Teatri Italiani, sono davvero tutti interessati. O sono registi, I direttori oppure devono far cantare I figli. Basta, chiudete e andate a lavorare davvero! Grazie per questo bellissimo articolo.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here