Garda doc: un nuovo, frizzante brand, si presenta al Festival letteratura di Mantova

 
 

Spumante Garda doc: frizzante novità, che, per presentarsi, ha optato per riempire i calici al XXI Festival letteratura di Mantova, uno degli appuntamenti culturali italiani più attesi, quest’anno in svolgimento da mercoledì 6 a domenica 10 settembre.

Con un lancio in prima edizione limitata, il Garda Doc Collezione Brut 2016 – prodotto nel grande anfiteatro naturale del Benaco, espressione ampelografica delle dieci denominazioni che compongono la doc Garda – è attualmente la sfida più importante del Consorzio Garda doc, che ha portato a termine la modifica del disciplinare di produzione (in vigore dall’1 agosto scorso) con l’inserimento della tipologia “spumante bianco” che, per decreto, riporta in etichetta il solo nome della denominazione Garda.

Confesso – ha dichiarato durante la conferenza stampa esplicativa Luciano Piona, presidente del Consorzioche all’inizio di questa avventura mi sono sentito un po’ impaurito: ritengo che il tempismo sia fondamentale per la riuscita e ho avuto il timore di aver precorso i tempi. Ma i tempi sono già cambiati, il modo di comunicare si è già profondamente modificato ed è il momento di ridisegnare anche quello che riguarda il vino. Nasce così il progetto Garda, da considerarsi non un ombrello che racchiude le 10 denominazioni (Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello, Soave), bensì un collante territoriale, che lascia ad esse completa libertà di esprimersi autonomamente e al meglio“.

Il mestiere del vino si legge sulle mani

Paolo Polettini, del Comitato organizzatore Festival letteratura, è intervenuto per un breve saluto, ringraziando il Consorzio per la scelta del palcoscenico mantovano e sposando, in un conciso ragionamento, libri e vini: “Le pagine di un libro sono dense di notizie ed esperienze; oggi si chiede lo stesso “racconto” alle bottiglie, le si caricano di contenuti, di responsabilità. Ma il vino, in fondo, deve essere piacevolezza, amicizia, convivialità. Ed è già abbastanza: lo dico da sociologo e da estimatore“. Un concetto condiviso da Tano Martini, titolare dell’elegante ristorante che ha ospitato la presentazione, “Il Cigno-Trattoria dei Martini” e dallo scrittore e giornalista Bruno Gambarotta, al tavolo dei relatori. Di casa al Festival, Gambarotta ha definito il Garda doc “vino tra emozione e sogno: l’emozione l’ho provata quando il corriere me ne ha recapitato a casa un cartone, il sogno quando – dopo aver bevuto – ho sperato di riceverne un altro ogni settimana! Riguardo le degustazioni, dico che oggi sembrano messe cantate, ma la sostanza rimane quella espressa da Polettini“.

Carlo Alberto Panont direttore del Consorzio Garda Doc, ha puntualizzato le caratteristiche del nuovo brand: “Le dieci produzioni non verranno snaturate: avranno solo un valore aggiunto nell’abbinare alla loro denominazione tradizionalista un’altra, moderna e forte, che va ad aprire una strada a livello nazionale. Lo spumante, undicesima denominazione dunque, si chiamerà solo Garda doc e arriverà sul mercato dal prossimo ottobre, frutto di un’area estesa su circa 31.000 ettari, quasi 28.000 sotto Verona e il resto tra Mantova e il Garda bresciano“.

Il Garda doc accompagnerà alcuni momenti salienti del Festival: dopo l’inaugurazione il 6 in piazza Sordello e la vetrina stampa il 7, le bollicine Garda doc brilleranno anche all’incontro con Christophe Bolstanski intervistato da Gambarotta, il 9 settembre (ore 19.15-20.30, Basilica Palatina di Santa Barbara) e per tutta la durata di Festivaletteratura, a palazzo Castiglioni un aperitivo Garda Doc darà il benvenuto ad ospiti, autori, case editrici e personalità, oltre che ad essere presente nell’area food e, declinato in formule miscelate, al Bar Venezia Caffe Letterario, in piazza Marconi.

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Sono nata a Verona sotto il segno dei Pesci; le mie radici sono in Friuli. Ho un fiero diploma di maturità classica ed una archeologica laurea in Lettere Moderne con indirizzo artistico, conseguita quando “triennale” poteva riferirsi solo al periodo in cui ci si trascinava fuori corso. Sono giornalista pubblicista dell’ODG Veneto e navigo nel mondo della comunicazione da anni, tra carta, radio, tv, web, uffici stampa. Altro? Leggo, scrivo, cucino, curo l’orto, visito mostre, gioc(av)o a volley. No, non riesco a fare tutto, ma tutto mi piacerebbe fare. Corro contro il tempo, ragazza (di una volta) con la valigia.

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