Fusione AGSM-AIM, anche Croce issa la sua bandiera

 
 

Ci ho rimesso il posto, ma abbiamo salvato il motore economico e industriale di Verona. Missione compiuta. Grazie a tutti”.

Con questa dichiarazione l’ex Presidente AGSM Michele Croce plaude alla fusione con la vicentina AIM e sdogana i dubbi sulla sua cacciata dalla partecipata di Lung. Galtarossa.

Il lavoro fatto fino ad oggi per costringere il Sindaco di Verona a rinunciare al progetto folle ed illegale di svendita al colosso milanese (A2a ndr) e ritornare nella carreggiata naturale e legale della fusione con Vicenza, attraverso diffide legali, esposti alle Autorità indipendenti, denunce penali, ricorsi al TAR finalmente ha portato i suoi frutti.

Subito ero solo in questa lotta, poi, col trascorrere dei mesi, man mano che si chiariva a tutti cosa c’era dietro il mio ammutinamento, insieme ad ex presidenti come me (Sardos Albertini), politici (Stefano Valdegamberi, su tutti), dipendenti ed ex-dipendenti, collaboratori, colleghi avvocati e cittadini siamo riusciti a tutelare, preservare e salvare un’azienda dal passato glorioso, dal presente solido, dal futuro prosperoso”.

Un risultato, quello della fusione, che inorgoglisce l’ex vertice. “Sono felice di questo risultato, che sento anche mio per l’ impegno nei miei 20 mesi di presidenza per avvicinare gradualmente le due società e migliorare il lavoro svolto precedentemente, anche (ma non solo) nel rapporto di concambio (decisamente aumentato in favore di Agsm rispetto al 2017)”.

Rapporto di concambio che vedrà il 61,2% per AGSM e il 38,8% per AIM.

 
 

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