Fra crisi e autonomia, ecco ‘Progetto Fuoco’. “Verona è sempre sul pezzo”

 
 

Ho inaugurato a Verona l’esposizione “Progetto Fuoco”. Ancora una volta la fiera di Verona è sul pezzo: 800 espositori, di cui il 40% stranieri, 60mila visitatori previsti. In un periodo in cui si parla di sostenibilità e di autonomia energetica, qui si può trovare un’alternativa al caro-bollette”.

Con queste parole il Presidente della Regione Veneto è intervenuto all’apertura di una kermesse rimasta ferma, causa Covid, per 26 mesi.
La manifestazione, promossa da Piemmeti, è il punto di riferimento per il settore del riscaldamento a biomassa (stufe, caminetti, caldaie, barbecue e cucine a legna e pellet).

Abbattere ancor di più le emissioni, aumentare l’efficienza e digitalizzare sono i temi portanti di questa edizione, tutti accomunati dalla spinta innovativa. Ricordo – aggiunge il Governatore del Veneto- che nel nostro Paese abbiamo 8,7 milioni di apparecchi e caldaie a biomasse: 8,4 milioni (97%) sono apparecchi domestici adibiti al riscaldamento, e 300 mila (3%) sono caldaie. In particolare gli apparecchi alimentati a legna da ardere sono 6,6 milioni (74,0%), mentre quelli alimentati a pellet sono 2,3 milioni (25,8%). C’è grande fermento in questo settore che, con la concomitante crisi del gas, può essere una fondamentale alternativa sostenibile nella direzione che auspico da tempo, quella dell’autonomia energetica, dato che non è più possibile che il 38% delle forniture di metano arrivi da un solo Paese, la Russia”.

In questo senso – ha concluso il Presidente veneto – auspico una revisione delle priorità di investimenti del PNRR: va bene abbellire un borgo, ma dobbiamo fare in modo che i cittadini rimangano a vivere nel borgo. E con certe bollette non facciamo un servizio ai cittadini di quel borgo. Una stufa in ogni casa può essere una valida alternativa per pagare e inquinare di meno.

 
 

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