“Se si potesse fare ironia, si direbbe che questa stagione non s’ha da fare, ma c’è poco da ridere se dopo una presentazione in grave ritardo del cartellone invernale ora siamo costretti a constatare l’annullamento di diverse date, tra cui quella – simbolica e di grande portata mediatica – della prima di Bohème. Un grave danno d’immagine per la città, che non riesce a uscire da un’impasse figlia delle beghe interne e della mancanza di strategia. L’amministrazione deve darsi da fare per far uscire Fondazione Arena, che è un patrimonio per la città, dall’endemica mancanza di fondi o peggio, dall’assistenzialismo di prestiti promessi (la legge Bray non può essere l’eterno traino): bisogna ripensare in toto la politica culturale cittadina trovando nuove fonti di finanziamento e rilanciando Verona come città della musica, con un programma ambizioso e di livello, e la creazione di un “marchio” Arena com’è stato fatto per altre fondazioni lirico-sinfoniche nazionali. Verona, i suoi cittadini, i suoi orchestrali e tutti i lavoratori di Fondazione non meritano di vedere ancora questo spettacolo” spiega il consigliere Tommaso Ferrari di Traguardi- Verona Civica