FOCUS: Acque Veronesi all’opera, ecco come cambia lo scheletro di “Verona sotterranea”

 
 

Da una parte la capacità di allestire cantieri in emergenza, l’essere operativi in poche ore dove si verificano cedimenti delle tubazioni o crolli delle volte fognarie. Eventi difficilmente prevedibili che i cambiamenti climatici e l’anzianità di servizio di gran parte delle reti hanno fatto diventare quasi un’attività quotidiana del gestore, specie in alcuni periodi dell’anno. Dall’altra, ed è la novità, la lungimiranza; programmando all’interno del piano quadriennale delle opere la sostituzione di intere tratte diventate gioco forza obsolete e non più funzionali agli attuali carichi“.

Questo l’impegno di Acque Veronesi sul fronte delle reti (circa novemila chilometri tra acquedotto e fognatura, di cui circa duemila nel solo Comune di Verona), che vedono anche in questo periodo cantieri e interventi in contemporanea soprattutto in città.

Da sx: il vicepresidente di Acque Veronesi Mirko CORRÀ con il presidente Roberto MANTOVANELLI durante il sopralluogo presso l’Interrato Torre Pentagona

Dal 2018 al 2020 solo a Verona abbiamo investito per la sostituzione di condotte, fognatura e acquedotto, circa 3,5 milioni di euro; di cui 2 per rispondere alle emergenze di crolli e cedimenti” spiega Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi. “In contemporanea è stata anche incrementata l’attività di prevenzione per le reti fognarie e attraverso le video-ispezioni siamo andati a verificare lo stato delle condotte più significative, i rami più vecchi. Ciò che è emerso è che abbiamo circa una ventina di chilometri di tubazioni in condizioni critiche. Non è un dato che deve sorprendere perché parliamo di una rete che ha in media oltre sessant’anni, costruita con i materiali di un tempo e pensata sull’urbanizzazione di allora e su carichi molto diversi rispetto agli attuali”.

Sostituire l’intera rete fognaria è cosa impensabile, perché per costi e tempi significherebbe paralizzare l’attività dell’azienda per i prossimi decenni. Ecco perché accanto alla capacità di attivarsi in tempi rapidissimi a ogni emergenza, una necessità, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, si è cominciato a programmare.

Nel piano delle opere 20/23 approvato dal Consiglio di Bacino lo scorso dicembre” riprende Mantovanelli “per la prima volta è stato inserito un capitolo di spesa dedicato alla sostituzione delle tratte più critiche per circa due milioni di euro. Il piano strategico per gli anni a venire prevede inoltre investimenti complessivi per ulteriori venti milioni di euro. Come sempre, poi, siamo pronti ad attivarci nel caso di cedimenti improvvisi, come accaduto in questi giorni in Interrato Torre Pentagona o prima di Natale in via Saffi.

Uno dei tanti sopralluoghi compiuti congiuntamente dal Comune di Verona e Polizia Municipale. Da sx. Paola BRIANI e Mirko CORRÀ, consiglieri di Acque Veronesi, Roberto MANTOVANELLI (presidente) e assessore comunale Marco PADOVANI

Un caso, quest’ultimo, che evidenzia il cambio di strategia dell’azienda, perché durante la sostituzione a causa di un crollo di una cinquantina di metri di condotta, avvenuta nel mese di dicembre, i tecnici attraverso le video-ispezioni hanno verificato che anche la tratta successiva era in condizioni pessime. Da qui, grazie anche alla sinergia con Comune e Polizia Municipale, l’immediata messa a terra di un secondo cantiere partito ai primi di gennaio e chiuso a metà mese con cui si sono sostituiti altri 120 metri di condotta.

Il cantiere di Acque Veronesi a ridosso del grande svincolo stradale di Porta Vescovo

Era invece a piano l’intervento in corso su via Rosa Morando, anticipato nella programmazione perché la condotta aveva dato pericolosi segnali di cedimento. Sempre in accordo con Comune e Polizia Municipale per il periodo delle feste natalizie era stato vietato il traffico pesante e deviato il trasporto pubblico. A metà gennaio la partenza del cantiere che durerà ancora qualche settimana a causa della presenza di numerosi sottoservizi che in alcuni tratti rallentano gli scavi. Verranno sostituiti circa 150 metri di condotta a cui seguirà il ri-collegamento di tutti gli allacci. Costo dell’intervento 200 mila euro circa, interamente a carico di Acque Veronesi.

Il cantiere di Piazza Cervignano

In contemporanea si sta lavorando anche in via Centro, dove, in attesa della partenza del secondo stralcio dell’intervento di sostituzione della condotta fognaria, valore dell’intervento circa un milione di euro a carico di Comune e Acque Veronesi, si è reso necessario posizionare velocemente una tubazione di collettamento dell’impianto di sollevamento di piazza Cervignano alla rete fognaria di Via Redipuglia. Entrambi i cantieri sono gestiti a step: concluso un tratto, si parte con il successivo. Questo per limitare i disagi sul fronte della circolazione stradale o della sosta. Inoltre, la funzionalità del servizio durante i lavori sarà garantita dalla posa di un bypass fognario.

In Interrato Torre Pentagona, infine, le infiltrazioni di acqua nel tempo hanno scavato una voragine sotto l’asfalto. Data l’instabilità del collettore la strada rimarrà chiusa per alcune settimane. Le squadre sono al lavoro per ripristinare lo scorrimento del collettore fognario liberandolo dal materiale di crollo, questo per permettere il normale deflusso dei reflui e non provocare disagi agli utenti. Nei prossimi giorni sono previsti sopralluoghi e ulteriori verifiche al resto della tratta.

 
 

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