Focomelia, Borchia: “Normativa discriminatoria per alcune categorie di malati”

 
 

Secondo la legge vigente, i cittadini italiani affetti da focomelia – malattia legata alla somministrazione del farmaco Talidomide, che ha causato la malformazione degli arti superiori – non hanno diritto al risarcimento se presentano la patologia unilateralmente, anziché in entrambi i lati del corpo.

“Ho sottoposto la questione alla Commissione europea e inviato una lettera al Ministro della Salute, Roberto Speranza, con l’auspicio che si attui tempestivamente un’azione correttiva del quadro normativo italiano, discriminatorio nei confronti di chi presenta una grave “Limb Reduction Defect” di natura monolaterale” dichiara Paolo Borchia, europarlamentare della Lega e coordinatore in commissione Industria per il gruppo Identità e democrazia (ID).

“In questo modo i focomelici – prosegue Borchia – sono esclusi dalla tutela dello Stato, in contraddizione con gli obiettivi che il Ministero si prometteva di raggiungere”. Non solo, l’attuale regolamento “non riconosce l’indennizzo nemmeno per i malati che non sono in possesso delle ricette originali prescritte alla madre durante la gravidanza” – precisa l’europarlamentare – con un conseguente aumento di focomelici esclusi dal risarcimento. “Da cittadino, prima ancora che da eurodeputato, ritengo che sia doveroso procedere tempestivamente per colmare la lacuna normativa che abbandona i malati già colpiti dal disagio della disabilità, divenuti vittime per una seconda volta a causa delle inefficienze dello Stato” conclude Borchia

 
 

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