Filobus: sale in cattedra il Comitato e tira le orecchie agli amministratori

 
 

“Risulta sempre più evidente l’aumento del traffico ed è ormai acclarato che le emissioni inquinanti, una parte significativa delle quali dipende dal trasporto privato, causi diverse patologie respiratorie, cardio circolatorie, ecc…”

Questo l’incipit del Comitato per la Metropolitana di Verona, critico sulle “scelte urbanistiche “subite” dalla città di Verona che hanno aggravato la situazione”.

“Infatti – continua – non è ancora stata elaborata la prima stesura del PUMS, strumento fondamentale per la pianificazione della mobilità cittadina nel breve, medio e lungo periodo. Il PUMS è indispensabile per poter ambire ad accedere a finanziamenti pubblici statali.

L’avvento del filobus dovrebbe portare dei vantaggi ad esso non direttamente collegati come la costruzione di infrastrutture quali i parcheggi scambiatori e la dismissione degli autobus più obsoleti e inquinanti. Come è ormai chiaro a tutti che l’amministrazione ha scelto di proseguire speditamente con i lavori del filobus, causa ingenti penali da pagare in caso contrario, è altrettanto evidente che purtroppo questo mezzo non potrà essere una vera soluzione ai problemi della mobilità cittadina perché:

– nonostante un maggior numero di corsie preferenziali rispetto agli autobus e nonostante l’installazione di semafori intelligenti, la velocità media prevista non sarà sufficiente per renderlo un mezzo più attraente rispetto agli attuali autobus e una valida alternativa all’utilizzo del mezzo privato;

– in alcune zone già molto trafficate, togliendo corsie di marcia a disposizione degli altri mezzi, causerà maggiore congestione stradale e quindi maggior inquinamento (ad esempio in Via Mameli);

– le numerose criticità relative al percorso stanno emergendo con tale ritardo da renderne complessa la risoluzione visto che i lavori sono già iniziati.

Peraltro è evidente che sul tema l’amministrazione comunale e l’AMT stanno mostrando evidenti carenze comunicative e di ascolto dei cittadini. A conferma di ciò basti segnalare che un’email con alcune richieste di chiarimento sull’impatto del progetto, inviata da parte di un privato cittadino componente del nostro comitato il 18 ottobre, con sollecito inviato il 30 ottobre, ad oggi ancora non ha ottenuto alcuna risposta.

L’avvento in molte città, compresa la nostra, di nuovi mezzi di trasporto come bici elettriche, monopattini, hoverboard, segway, che ben si prestano ad essere utilizzati per spostamenti brevi, anche in maniera complementare ai mezzi pubblici come treni e metropolitane, aprono interessanti possibilità e prospettive che dovranno contare su una guida e delle strategie da parte dell’amministrazione perché se ne possa ottenere un beneficio collettivo.

Alla luce di quanto sopra quali a nostro parere le priorità?

1) Predisporre quanto prima il PUMS nel quale dovranno essere pianificati interventi e strategie volti alla disincentivazione dell’uso dell’auto e dovranno spingere verso il maggior utilizzo di mezzi pubblici e privati ecologici, con ampliamento delle zone 30 e della rete ciclabile nei quartieri, prevedendo poi nel lungo periodo anche l’integrazione dei mezzi di trasporto già esistenti con un nuovo mezzo di massa che riteniamo debba essere una metropolitana leggera;

2) Anche in previsione dell’entrata in funzione del filobus, completare il prima possibile la modifica del casello di Verona Sud con le opere viabilistiche connesse (a carico dell’Autostrada A4) e la costruzione del parcheggio scambiatore Verona Sud incentivandone poi l’utilizzo per l’ingresso in città e imporne (con poche eccezioni) l’utilizzo ai visitatori della fiera in occasione degli eventi fieristici

3) Sfruttare le opportunità che si stanno presentando con l’arrivo della TAV alla stazione Porta Nuova e con i finanziamenti collegati alle Olimpiadi Invernali del 2026;

4) Vista la probabile realizzazione di un collegamento ferroviario tra Verona Porta Nuova e l’Aeroporto Valerio Catullo, prevederne un’integrazione con i quartieri cittadini da esso attraversati, realizzando un’infrastruttura parzialmente sotterranea e prevedendo due fermate nei quartieri Golosine e Santa Lucia ed una fermata in zona Fiera/Central Park”.

 
 

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