“L’improvviso ed inaspettato rinvio “per chiarimenti tecnici sulla delibera”, da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economia e lo sviluppo sostenibile, nella seduta del 27 dicembre, del giudizio in merito al “Piano filobus” del Comune di Verona, è un fatto grave, lesivo degli interessi di tutti i cittadini veronesi e proprio per questo da valutare senza inaccettabili strumentalizzazioni politiche”.
Parte lancia in resta Alberto Battaggia, del coordinamento della lista Damiano Tommasi Sindaco, indispettito per il temporaneo stop dato dal CIPESS al naturale iter del Filobus.
“Va ricordato – si legge in una nota – che questa vicenda origina ben 30 anni fa, quando furono destinati i primi finanziamenti per l’opera, che si è dipanata, tra polemiche, rifacimenti, incidenti, intralci burocratici per ben 5 amministrazioni di diverso colore: Sironi, Zanotto, Tosi, Sboarina, Tommasi.
Sarebbe possibile identificare, retrospettivamente, omissioni, errori, sottovalutazioni, distinguendo responsabilità ed inadempienze, ma non è questo il compito che spetta oggi alle forze politiche veronesi. Tutte le città a noi vicine e confrontabili hanno saputo dotarsi di moderni sistemi di trasporto pubblico, da Vicenza a Brescia, da Rovigo a Padova. Solo Verona non è stata in grado nemmeno di iniziare ad allestire i cantieri.
Bene ha fatto perciò, la nuova amministrazione, a caricarsi sulle spalle il pesantissimo fardello per realizzare responsabilmente l’opera, migliorandone, per il possibile, le caratteristiche, ed evitando, in questo modo, di pagare decine e decine di milioni di euro in penali.
D fronte a questa decisione del CIPESS, per ora tecnicamente poco comprensibile, è auspicabile che tutte le forze politiche della città e, in particolare, i rappresentanti parlamentari veronesi, tutti appartenenti – con un’unica eccezione – alle forze di maggioranza che guidano il Paese, si adoperino con il governo per una rapida e positiva soluzione del problema, anteponendo, come loro dovere e come da loro stessi dichiarato al momento della elezione, gli interessi della collettività ad ogni altra possibile considerazione strumentale.
Non è tempo di sterili polemiche: i cittadini veronesi sapranno apprezzare chi li aiuterà a dotarsi, finalmente, di un moderno sistema pubblico di mobilità”.