LETTERE ALLA REDAZIONE
Rimango convinto che dopo i tanti disagi alla città ed ai cittadini e il sacrificio di tanti alberi, il sistema della mobilità a Verona peggiorerà e obbligherà l’Amministrazione Pubblica a realizzare altre strade per compensare le carreggiate stradali occupate dal filobus.
Come spesso accade nella nostra città, anziché pianificare un efficiente e corretto sistema della mobilità, connesso con il contesto urbanistico, si è preferito inserire violentemente un tipo di infrastruttura che squilibrerà il già precario assetto territoriale.
Non ho capito perché si sia voluto continuare con il progetto tosiano del filobus, i cui risultati potevano essere raggiunti con minori costi e disagi, con l’acquisto e la messa in strada di una serie di mezzi come gli attuali autobus autosnodati a metano, o meglio ancora, elettrici di nuova generazione, che portano ciascuno 165 passeggeri, 25 in più del filobus. Ovviamente, anche i bus autosnodati avrebbero avuto bisogno di percorsi esclusivi, ma non delle strutture per l’energia elettrica.
E capisco ancor meno i motivi che hanno convinto la Giunta Sboarina a non annullare un progetto vecchio e sbagliato come quello del filobus. Quando chiesi loro il perché, mi fu risposto che il motivo era economico, perché avrebbe comportato la perdita dei finanziamenti pubblici e il pagamento di eventuali penali alle ditte che avevano vinto l’appalto. Ma forse nel conto economico i nostri amministratori si erano scordati di inserire i costi per le nuove strade, per il traforo della collina e per ovviare ai tanti, troppi, disagi causati da quell’inutile e dannoso progetto.
Purtroppo, con l’affossamento del piano della metro-tranvia, si è persa l’occasione per dotare la nostra città di un serio ed efficiente progetto di trasporto pubblico, che avrebbe modificato, migliorandolo, l’intero sistema della mobilità cittadina.
Giorgio Massignan (VeronaPolis)