“Filo-Putin? Una vergogna per Verona”; +Europa contro la manifestazione di sabato

 
 

Nel pomeriggio di sabato 15 ottobre in piazza Cittadella si è tenuta una manifestazione coordinata dallo slogan: “Noi non paghiamo la guerra della NATO”. Numerose le sigle dietro all’organizzazione di questo partecipato evento: Sindacato Libero, Organizzazione Italiana per la salute, Verona per la libertà, Popolo contro le Sanzioni, Comitato “Veneto indipendente, Associazione “Veneto Russia.

Nel corso del meeting, aperto a tutta la cittadinanza, i vari relatori hanno tracciato un parallelismo tra pandemia, guerra, e crisi energetica: tre fattori chiave di quello che viene considerato “Uno stato d’emergenza perenne”, attraverso i quali il potere globalista dominante continua a ricattare e opprimere i popoli.
I pretesti cambiano ma il risultato è sempre lo stesso: riduzione delle libertà, povertà, oppressione, impossibilità per le famiglie italiane di tirare a fine mese.

Relatore di prestigio alla manifestazione, il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi, politico di primo piano per aver in passato promosso il riconoscimento della Crimea come parte della Russia, a livello della Regione Veneto. :”La Crimea è Russia e “No” alle sanzioni alla Russia, soprattutto in un momento, quello attuale, dove a causa di queste sanzioni, di queste scelte prese dall’alto, sulle famiglie italiane si stanno abbattendo dei costi insostenibili.
Le cose vanno sempre valutate con attenzione – prosegue Valdegamberi – c’è una tensione che va avanti da anni, c’è una russofobia crescente che nasconde dietro altri interessi che non sono certo quelli del popolo. L’Ucraina è una terra “di confine” possiamo dividerla a metà: se voi parlate con uno di Leopoli vi dirà una cosa, se parlate con uno del Donbass, o della Crimea, vi dirà l’esatto contrario. Sono questioni – conclude Valdegamberi – che vanno affrontate con delicatezza, non certo con arroganza, o col tentativo di rispolverare dei miti seminando odio tra popoli fratelli. Non c’è russo che non abbia parenti in Ucraina e non c’è ucraino che non abbia parenti in Russia.

L’Italia è l’unico Paese europeo dove vengono formulati appelli e organizzate manifestazioni di evidente matrice filo-russa, a cui viene dato largo spazio su giornali e televisioni. Le infiltrazioni della propaganda russa in Italia sono note da tempo e provate, invitiamo a porsi anche altri interrogativi, tipo la natura dei condizionamenti che le generano“.

Di poche ore fa la dura presa di posizione, in risposta a quanto avvenuto sabato pomeriggio, da parte degli esponenti scaligeri +Europa; il comunicato stampa arriva infatti in doppia firma: Lorenzo Dalai, segretaro provinciale del Partito e presidente della Prima Circoscrizione e Anna Lisa Nalin, della segreteria nazionale.

Senza ricorrere a complesse ricostruzioni storiche – prosegue il comunicato – possiamo solo rimarcare che solo a Verona si svolgono manifestazioni di sedicenti associazioni che non riconoscono i rapporti OCSE e ONU sul conflitto in Donbass e che eludono qualsiasi accenno al protocollo di Budapest e ai referendum del 1991, unici riconosciuti a livello internazionale. Ci sono un Paese sovrano aggredito ed un esercito, quello russo, che ha aggredito, in spregio del Diritto Internazionale, cercando di sovvertire il governo legittimo dell’Ucraina, uccidendo, torturando, stuprandodeportando la popolazione civile.
Si tratta di un’operazione criminale che nessuno può condividere, se crede nei Valori della nostra Costituzione. Perciò ci vergogniamo profondamente
concludono Dalai e Nalin – del fatto che, ancora una volta, nella nostra città ci possano essere manifestazioni filo putiniane. alla quali aderiscono anche rappresentanti delle istituzioni, come il consigliere regionale Stefano Valdegamberi”.

 
 

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