“Abbiamo finalmente i dettagli dello scorporo di Amia dal gruppo Agsm Aim, o per lo meno alcuni dettagli. Esiste infatti un piano economico finanziario, mentre manca completamente il piano industriale e con esso l’analisi strategica che definisce tutti i rischi e le opportunità di questa operazione”.
Così Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi che sull’operazione Amia in house sostiene esporrebbe il Comune a un rischio economico-finanziario elevato.
“Secondo i documenti la NewCo partirà con un capitale sociale di un milione di euro versato dal Comune, un debito di 15 milioni di euro da corrispondere il 10 anni al gruppo Agsm Aim e l’impegno a sostenere investimenti diretti per un valore di 20 milioni di euro. Operazioni che per un’azienda di queste dimensioni sono sostenibili soltanto chiedendo un prestito alle banche oppure aumentando la Tari, a meno che non sia il Comune a tamponare.
Siamo dell’idea che questa situazione esponga il Comune a un rischio economico-finanziario elevato, dal momento che in nessun documento si parla della capacità di resilienza della NewCo. Riuscirà a reggere il confronto con un mercato in costante cambiamento? Traguardi ha fin da subito manifestato perplessità nei confronti dell’operazione di in house, ritenendola un rischio per la sostenibilità finanziare dell’azienda, e i nostri dubbi sembrano trovare conferma. Ricordiamo che l’in house è una scelta prevista dalla legge nel momento in cui c’è un vantaggio, non va fatta per forza se non ci sono le condizioni giuste”.