FDI doppia (e oltre) la Lega ovunque nel Veneto. Cresce il fronte “Congresso” nel Carroccio

 
 

Ma non finisce qui; i suoi voti doppiano e oltre quelli del Carroccio in tutti i collegi. Un risultato che potrebbe prefigurare nuovi scenari, anche in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Nel quartier generale del partito di Giorgia Meloni, a Mestre, di fronte al trionfo dei numeri si è mantenuto un tono sobrio, di coesione e di sostegno alle altre forze della coalizione di centrodestra.
A scrutino concluso FDI raggiunge al Senato il 32.4% delle preferenze a livello regionale, lasciando la Lega al 16.6%; più staccati ancora Forza Italia (6.6%) e Noi Moderati (2.1%).

Va male il centrosinistra.
Il PD è ora il terzo partito in Veneto, con il 14.8% ,mentre il Terzo Polo totalizza l’8.2%. Qui il Movimento 5 Stelle non ripete il buon risultato nazionale, e si ferma al 5%.
Dati che trovano conferma anche nei definitivi del maggioritario alla Camera, con FDI al 32.5%, Lega al 16.2%, Forza Italia al 6.5%, Noi Moderati all’1.7%.
Il PD, alla Camera, ottiene un risultato di poco migliore, il 15.4%,.

Il Terzo Polo sfiora il 9%, e si conferma la debacle del M5S, 5.2%.
L’alleanza Calenda-Renzi ottiene buone performance in particolare a Treviso, roccaforte della Lega.
Un risultato che che probabilmente raccoglie diverse preferenze nel tessuto produttivo ‘deluso’ dalla crisi del Governo Draghi.

FDI si afferma in ogni caso ovunque, arrivando a essere il primo partito del capoluogo Venezia con il 24.6%, sopravanzando le altre forze della coalizione, compresa Noi Moderati, formazione comprendente la formazione del sindaco Luigi Brugnaro, che raccoglie solo il 3.6%.

Per il coordinatore regionale di FDI, Luca De CarloNon cambia nulla. Per noi – dice – è un ottimo risultato, però abbiamo consapevolezza dei nostri mezzi, abbiamo una grossissima responsabilità che deriva da un ottimo risultato, ma siamo convinti di poter fare bene. Il centrodestra tiene bene – ha proseguito – è la prima coalizione anche in Veneto con numeri importanti. Non importa quali fossero le forze con piu’ voti, l’importante era presentare una coalizione coesa che poi incontrasse il favore degli elettori”.

 
 

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