‘Fatta’ Roma bisognerà fare i veronesi. Lega: Quirinale e poi il candidato sindaco

 
 

Ancora no”.

Segno, anche questo, dei tempi irrimediabilmente cambiati? “A Natale puoi fare quello che non puoi fare (o dire) mai“.

Meno di una settimana dall’appuntamento natalizio, con la relativa atmosfera che già addobba strade, case e – per chi ancora ha il coraggio di credere nei sogni – anche le coscienze. Tecnicamente siamo nel pieno dell'”inverno della politica“, rispettoso comunque della tabella di marcia prefigurata.

Il 2021 è pronto a consegnare le proprie utenze al fratello (speriamo per nulla gemello) 2022; incognite sanitarie chiamate Omicron, quesìti e instabilità sociali chiamati “PNRR” e addirittura una spolverata di “concorsone” per la carica di Presidente della Repubblica.

Sotto la grande stella di Piazza Brà si guarda comunque in direzione della capitale: “Il nome del candidato sindaco dev’essere fatto sia a Verona che a Roma. E arriverà solo dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica”.

Paternità di queste dichiarazioni di Lorenzo Fontana, vice-segretario nazionale della Lega in una recente intervista apparsa sulle colonne del Corriere di Verona, durante l’incontro di fine anno organizzato assieme agli altri esponenti scaligeri del partito di Matteo Salvini.

Lavoreremo per la città – spiega – con progetti importanti da realizzare, come quello per creare una linea ferroviaria tra Porta Nuova, l’aeroporto e il Garda. Quanto alle intese politiche sulle prossime elezioni comunali, sono questioni complesse: la dirigenza locale della Lega dovrà cercare di trovare la quadra – aggiunge – e ci dovrà essere il benestare anche di Roma, dove adesso si sta pensando a tutt’altre faccende. C’è da approvare la Finanziaria – elenca l’ex ministro – poi il Parlamento chiuderà per una settimana e quando riaprirà comincerà a discutere sul nome del nuovo Capo dello Stato. Mi pare molto difficile che si possano riunire tavoli e fare accordi prima che si chiuda la questione del Quirinale: credo che se ne riparlerà in febbraio

Fontana, inoltre, ha accolto l’invito dei giornalisti a fare un identikit del suo candidato sindaco ideale: “Non ne farei una questione di partito – dice – ma vorrei fosse scelto il candidato migliore, uno che sia amato dai veronesi, uno che piaccia alla gente”.

Federico Bricolo, responsabile elettorale cittadino, ha inoltre rivendicato il ruolo nazionale della Lega: “Noi, stando al governo, abbiamo portato a casa i 6.000 posti per gli spettacoli in Arena, i 25 milioni per la nostra Fiera, i finanziamenti per l’aeroporto che arriveranno entro marzo. Certo – conclude – stare al governo non è facile, sarebbe più facile andare all’opposizione e limitarsi a criticare, come fa Fratelli d’Italia. Ma noi portiamo a casa i risultati concreti per la città”.

 
 

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