Famiglia – Bertucco a ruota libera: Medioevo?

 
 

“Se tanto mi da tanto, vista la tendenza oscurantista dell’amministrazione, dovremmo prima o poi aspettarci una mozione consiliare o una proposta di giunta per la restaurazione dello ius primae noctis a favore del Sindaco o di un suo delegato, oppure l’introduzione dell’obbligo in capo alle novelle spose di recarsi dal Sindaco dopo la prima notte di nozze lenzuolo alla mano per ufficializzare la prova di verginità”.

Scherza ma non troppo il consigliere comunale di Sinistra e Verona in Comune Michele Bertucco, che rileva:

“Questa balorda difesa del mito del focolare domestico, che la scienza ci dice essere teatro della maggior parte degli stupri e dei reati di pedofilia, da cui donne e giovani sono fuggiti in massa a gambe levate negli ultimi 60 anni, è figlia di una mancanza di cultura che non può più albergare in una città come Verona. Per fortuna o per sfortuna, tale incultura è circoscritta ad un circolo di macchiette politiche che cercano di nascondere le proprie incapacità dietro a grandi proclami di principio.

Se le coppie omosessuali urtano la sensibilità del Popolo della Famiglia, di Comencini o del Sindaco, la prossima volta si candidino in Turkmenistan dove i valori tradizionali resistono e le leggi vengono fatte rispettare.

Stendiamo un velo pietoso sulla difesa dell’assessore Neri secondo cui l’amministrazione a casa sua può fare quello che vuole. Ma se Sboarina non è il Sindaco di tutti i veronesi ci dicano, di grazia, chi sarebbe dentro e chi sarebbe fuori dalle mura della città”.

 
 

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