Evaso suona i campanelli dei vicini con coltello da 40 cm in mano

 
 

Si è concluso nel migliore dei modi, grazie all’intervento dei Carabinieri, una situazione di particolare gravità e rischio per l’incolumità delle persone, verificatasi nel corso della serata di ieri nella frazione Prova di San Bonifacio.

Intorno alle 20.30 una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile è intervenuta dove era stato segnalato un giovane che, uscendo dalla propria abitazione, suonava in continuazione i citofoni dei vicini. A seguito di immediate verifiche, il soggetto in questione, risultava già agli arresti domiciliari a seguito di attività sempre dei Carabinieri per un tentativo di estorsione ai danni di un familiare, nonché più recentemente in data 8 gennaio arrestato dai militari poiché sorpreso fuori dal proprio domicilio.

Ed anche in questa circostanza, all’arrivo della “gazzella”, il 26enne si è faceva sorprendere all’esterno dell’abitazione, con in mano un coltello della lunghezza di 40 cm. Alla vista degli uomini in divisa, il ragazzo scappava all’interno del proprio domicilio, rincorso dai Carabinieri intervenuti. Giunti in prossimità del suo domicilio, improvvisamente ancora armato di coltello, minacciava più i militari riferendo che, qualora avessero tentato di avvicinarsi ancora, li avrebbe ammazzati o si sarebbe ammazzato, poggiando il coltello sul suo braccio a voler far intendere un suo prossimo gesto autolesivo.

La preparazione e l’esperienza dei militari ha consentito nell’immediatezza dei fatti di tranquillizzare il giovane senza che lo stesso ponessero in essere i suoi intenti. Tranquillizzatosi, pur mantenendo sempre una debita distanza con i militari, il 26enne si chiudeva quindi all’interno della dimora.

I militari intervenuti iniziavano ad instaurare un dialogo con il giovane, lanciando anche messaggi di aiuto nei suoi confronti.

Dopo circa 15 minuti, il ragazzo spontaneamente usciva dall’abitazione, disarmato e riferendo di aver ingerito del veleno per topi. Quindi, su richiesta immediata della Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di San Bonifacio, prontamente interveniva il 118 che, dopo aver appurato che la sostanza ingerita era un fitofarmaco non particolarmente tossico per l’organismo umano, trasportava il ragazzo presso il locale pronto soccorso.

Il 26enne quindi, che con il suo comportamento aggressivo aveva anche costretto il padre con cui vive a rifugiarsi a casa di un vicino, veniva arrestato per evasione e minaccia aggravata a un Pubblico Ufficiale.

Trattenuto in osservazione tutta la notte nella struttura ospedaliera, questa mattina è stato accompagnato dinnanzi al Giudice del Tribunale di Verona che, dopo aver convalidato l’operato dei Carabinieri, ha disposto la traduzione in carcere del reo avendo il legale chiesto i termini a difesa.

 
 

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