Europei 2032 e Nuovo Stadio a Verona. Tommasi ci crede

 
 

“L’assegnazione all’Italia insieme alla Turchia dell’organizzazione del campionato europeo 2032 non è un fatto da far passare in secondo piano, visto che è da ‘Italia ’90’ che non avviene un grande avvenimento sul nostro territorio di carattere calcistico, se non la fase degli Europei di calcio 2020 che erano però diffusi su tutta Europa”.

Il Sindaco, alla soddisfazione per il traguardo raggiunto, aggiunge la speranza che Verona sia tra le città indicate ad ospitare parte dell’avvenimento.

“La manifestazione avrà sicuramente un ritorno importante in termini di opere, ancor più rilevante se si considera la possibilità che Verona possa diventare nel 2032 possibile sede di questa organizzazione. Un impegno che abbiamo già preso in sede di candidatura nei confronti della FIGC e quindi di avere per il 2032 uno stadio che sia adeguato agli standard europei. La variabile che è una novità rispetto alle attese è la doppia sede, con la distribuzione delle partite su due Paesi. E’ quasi certo che non saranno le dieci città sede degli europei ma si dovrà fare una selezione sulle città candidate. Per essere tra queste dobbiamo avere uno stadio adeguato, cosa che oggi non è”.

Tommasi passa poi ad analizzare la questione stadio, la cui struttura da anni è oggetto di valutazioni in riferimento all’attuale Bentegodi o ad una sede diversa.

“Per la città di Verona il vero scatto in avanti è pensare però ad avere uno stadio adeguato per il 2050 e non la sistemazione di una struttura modello ‘Italia ‘90’. Uno stadio dedicato esclusivamente al calcio non lo pensa nemmeno il Real Madrid, che ha circa 40 partite della squadra di calcio sul campo di casa. Hanno puntato alla ristrutturazione del Bernabeu per avere circa 200 eventi nella struttura durante l’anno proprio per rendere sostenibile l’investimento. Verona ha delle carenze strutturali importanti, non ha un Palazzetto adeguato alle competizioni europee della pallavolo e pallacanestro perché la struttura ha una capienza di 5 mila posti; non ha un luogo al chiuso che possa ospitare eventi di grandi dimensioni con numeri superiori alle 10/12 mila persona che possono essere attualmente accolte dall’Arena; non ha nemmeno quella tradizione calcistica che ci possa consentire di avere nella nostra città più di quei 30 eventi che oggi si fatica a raggiungere.

Quindi, puntiamo alla possibilità di costruire uno stadio dove organizzare concerti, che si possa chiudere, con il campo retraibile. Un progetto per la città, non tanto per il calcio”.

 
 

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