+Europa denuncia la chiamata alle urne con un dettaglio antidemocratico

 
 

“Si parla della data del voto ma si perde di vista la sostanza. Il punto fondamentale è che ancora una volta andremo a votare con una legge che contiene un dettaglio a nostro modo di vedere antidemocratico: l’obbligo di raccolta di firme per le liste che non hanno già avuto una rappresentanza in Consiglio regionale“.

Questo l’incipit della nota avanzata da Annalisa Nalin e Corrado Cortese di + Europa Veneto.

“Una norma contraria alla rappresentanza diretta dei cittadini e in questo senso di dubbia costituzionalità e che purtroppo in tutti questi anni non ha trovato ostacoli in Veneto.

Zaia non si pensi di strumentalizzare questo nodo usandolo come merce di scambio per accelerare i tempi del voto a luglio. La richiesta del Governatore rappresenta quel modo paternalistico di far politica a cui purtroppo i partiti sul nostro territori non sono stati capaci di opporsi. La scelta elettorale è un diritto che il popolo deve poter esercitare con la massima consapevolezza e libertà, non uno strumento di potere da usare a proprio vantaggio

+ Europa non ha timore di andare al voto con qualsiasi tipo di legge elettorale, ma non ci piace che con la scusa di una presunta semplificazione delle istituzioni si passi ancora una volta sopra a delle questioni di principio che hanno a che vedere direttamente con la democrazia”.

Per + Europa si tratta di un tema da mettere in discussione una volta per tutte e non da affrontare solo per risolvere una questione contingente determinata dall’emergenza sanitaria.

 
 

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