ETS sotto la lente: dal Ministero arrivano i controlli obbligatori per il Terzo Settore

 
 

Il nuovo decreto del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri 15 settembre ridisegna il sistema di vigilanza: coinvolti anche CSV e reti associative


È ufficiale: il mondo del volontariato e del Terzo Settore si prepara a una periodo di controlli sistematici. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 15 settembre del decreto ministeriale del 7 agosto, il Ministero del Lavoro ha definito le regole per la vigilanza sugli Enti del Terzo Settore (ETS), introducendo un sistema di monitoraggio capillare che coinvolgerà direttamente anche i Centri di Servizio per il Volontariato.

Un sistema di controlli a 360 gradi. Il nuovo decreto, composto da 23 articoli, non è solo un aggiornamento burocratico: rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire la trasparenza e l’accountability del Terzo Settore italiano. Per la prima volta, viene strutturato un sistema organico che prevede controlli triennali obbligatori su tutti gli ETS iscritti al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).

Ma chi finisce nel mirino dei controllori? Il decreto è chiaro: sono coinvolti gli enti iscritti nelle sezioni a), b), c), e) e g) del RUNTS, che comprendono associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, enti filantropici e reti associative. Restano escluse le imprese sociali e le società di mutuo soccorso, che hanno già i loro specifici sistemi di vigilanza.

Due tipi di controlli: ordinari e straordinari. La strategia ministeriale prevede una doppia modalità di intervento. I controlli “ordinari” scatteranno automaticamente ogni tre anni per tutti gli ETS, seguendo una programmazione sistematica che non lascia nulla al caso. Parallelamente, i controlli “straordinari” potranno essere attivati in qualsiasi momento quando emergano situazioni che richiedano approfondimenti immediati.

L’obiettivo è verificare tre aspetti fondamentali: la permanenza dei requisiti necessari per l’iscrizione al RUNTS, l’effettivo perseguimento delle finalità sociali dichiarate, e il rispetto di tutti gli obblighi derivanti dall’iscrizione al registro.

CSV protagonisti del nuovo sistema. Una delle novità più significative riguarda il ruolo attivo che potranno assumere i Centri di Servizio per il Volontariato. Il decreto prevede infatti che CSV e reti associative nazionali, che ne facciano richiesta, possano essere autorizzati dal Ministero a svolgere direttamente attività di controllo nei confronti degli ETS a loro aderenti.

Questa scelta rappresenta un cambio di paradigma importante: da semplici enti di supporto, i CSV potrebbero trasformarsi in soggetti attivi del sistema di vigilanza, creando un meccanismo di controllo “dal basso” che valorizza la conoscenza diretta del territorio e delle realtà associative locali.

Trasparenza e tutela della funzione sociale. “I controlli sugli ETS sono esercitati nell’interesse pubblico e a tutela della funzione sociale svolta dagli enti medesimi”, recita il decreto, chiarendo fin da subito che l’obiettivo non è punitivo ma di garanzia. Si tratta di proteggere la credibilità e l’efficacia di un settore che in Italia conta oltre 360.000 organizzazioni e milioni di volontari.

Il sistema prevede anche meccanismi di raccordo con altre amministrazioni e la possibilità di utilizzare gli esiti dei controlli per i provvedimenti previsti dal Codice del Terzo Settore, dalle semplici diffide fino alla cancellazione dal RUNTS nei casi più gravi.

In arrivo i modelli operativi. Nei prossimi due mesi, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto, arriveranno i modelli di verbale standardizzati per i controlli ordinari e straordinari. Un passaggio tecnico ma fondamentale per garantire uniformità e trasparenza nelle procedure di verifica su tutto il territorio nazionale.

Un settore che si responsabilizza.

L’introduzione di questo sistema rappresenta, in definitiva, il segno di una maturazione del Terzo Settore italiano. Dopo anni di crescita spesso disordinata, il mondo del volontariato e dell’associazionismo si dota di strumenti di autocontrollo e verifica che ne rafforzano la credibilità pubblica.

Per le migliaia di associazioni che operano quotidianamente sul territorio, dai piccoli circoli di quartiere alle grandi organizzazioni nazionali, si apre una fase nuova: quella in cui trasparenza e rendicontazione diventano non solo obblighi di legge, ma strumenti per dimostrare il valore sociale del proprio operato.

In questo senso il Centro di Servizio per il Volontariato di Verona – CSV Verona – si conferma guida indispensabile per accompagnare le associazioni in tale direzione, sia con gli portelli consulenza dedicati sia con la certificazione di qualità e trasparenza Merita Fiducia.

Alberto Speciale

 
 
Alberto Speciale
Classe 1964. Ariete. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa e studiosa, amante della trasparenza con un interesse appassionato, inesauribile, sfacciato, per i fatti degli uomini. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. "Sono responsabile di quel che scrivo non di quel che viene capito"

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