Energia e trasporti, Verzè: “Le risorse restino sul territorio”

 
 

Dal rinnovo delle concessioni sugli impianti idroelettrici la Regione Veneto potrebbe ottenere risorse significative da destinare ai servizi per i cittadini. Le concessioni delle 34 grandi derivazioni presenti sul territorio scadranno nel 2029, e la Regione avrà un ruolo centrale nella definizione del loro valore e nelle modalità di gestione.

È questo uno dei temi principali emersi durante l’incontro “Una voce nuova per energia e trasporti”, organizzato dal movimento Traguardi, che ha visto la partecipazione di Beatrice Verzè, capolista a Verona de Le Civiche Venete alle prossime elezioni regionali, di Federico Testa, presidente di ASGM–AIM, e dell’ingegnere trasportista Francesco Avesani. Presenti anche i candidati Giulia Cordioli, Yasmine Razouali e Michele Veronesi.

“È fondamentale – ha sottolineato Verzè – che la Regione, in vista del rinnovo delle concessioni, non si limiti a ridefinire le regole, ma si assicuri che gli impianti idroelettrici abbiano una ricaduta concreta e positiva sulle nostre comunità. I piani economico-finanziari dovranno prevedere investimenti reali a favore dei cittadini, a partire dai trasporti pubblici”.

Verzè ha ricordato come il Veneto sia tra le Regioni che investono meno nel trasporto pubblico locale, con appena il 2,35% delle risorse regionali, una percentuale che incide sulla qualità della vita, sulla sostenibilità e sull’attrattività economica del territorio.

Il confronto con le regioni confinanti evidenzia il ritardo: “In Emilia-Romagna – è stato sottolineato durante l’incontro – con una sola tessera si può viaggiare su autobus urbani, extraurbani, treni regionali e persino utilizzare il bike sharing. In Veneto, invece, il trasporto pubblico è ancora pensato quasi esclusivamente per gli studenti e non per le esigenze di chi lavora o si muove per altri motivi”.

“È il momento di cambiare rotta – ha concluso Verzè – e di garantire un vero servizio pubblico integrato, capace di rispondere ai bisogni di tutti. In parallelo, serve una politica energetica più coraggiosa e innovativa, che punti sulle rinnovabili e su una distribuzione più equa dei benefici derivanti dalle grandi concessioni idroelettriche.”