Emergenza Climatica, bravo Ferrari ma a livello nazionale non ci siamo

 
 

A quasi un anno di distanza dalla bocciatura della mozione presentata dall’allora consigliere comunale Tommaso Ferrari e condivisa con tutti i gruppi di opposizione e le associazioni ambientaliste veronesi, a porre rimedio ci ha pensato l’Amministrazione di Damiano Tommasi, votando a favore di una delibera che, sempre su proposta di Ferrari, impegna il Comune non solo a dichiarare lo stato di emergenza climatica a Verona, come già fatto ormai da molte altre Amministrazioni locali, ma anche ad affrontarla con misure adeguate”.

Così il gruppo di Traguardi in Consiglio comunale.

“Questa decisione ci rende particolarmente orgogliosi. Siamo in piena emergenza climatica, su questo non ci sono dubbi, e il movimento civico Traguardi non ha mai nascosto la convinzione che serva mettere al centro l’ambiente per crescere in modo sostenibile e portare benessere ai veronesi di oggi e di domani, poiché una città che risponde positivamente ai cambiamenti climatici non è solo una città più sana e vivibile, ma anche una città che attrae nuovi investimenti e crea occasioni di lavoro.
Dichiarare lo stato di emergenza climatica significa anche riconoscere la gravità degli effetti ambientali e socio-economici determinati dal riscaldamento globale e reagire nell’immediato, facendosi carico di un impegno serio nei confronti dei cittadini. Per questo, come gruppo consigliare di Traguardi, garantiamo fin da subito la disponibilità a lavorare coralmente, anche con l’opposizione purché costruttiva, al fine di realizzare gli obiettivi della delibera approvata dalla Giunta”.

Un’ultima considerazione i consiglieri Verzè, Cona e Trincanato la riservano alla campagna elettorale per rinnovare il Parlamento: “è iniziata da poco, ma la questione climatica è già uscita dai radar della politica nazionale. Eppure, con tutto quello che sta succedendo in Italia, tra caldo record, incendi frequenti e lo scioglimento dei ghiacciai che mette a rischio l’incolumità delle persone, com’è accaduto sulla Marmolada, questo tema è centrale per misurare le forze politiche che ci governeranno nei prossimi cinque anni. L’auspicio è che la lotta ai cambiamenti climatici entri nei programmi e nei dibattiti, perché si tratta di una delle basi necessarie per lo sviluppo equo e sostenibile”.

 
 

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