Elezioni Europee 2019: bilancio dell’attività svolta degli europarlamentari italiani uscenti

 
 

Domenica 26 maggio in Italia si vota per il rinnovo del parlamento europeo. L’occasione per fare un bilancio dell’attività dei 73 europarlamentari italiani uscenti con l’aiuto della preziosa indagine condotta da AGI e Openpolis.

Per quanto riguarda le presenze e assenze in parlamento, calcolate sulla base della partecipazione alle votazioni elettroniche, l’indagine osserva che gli italiani sono al 19° posto per presenze. Nonostante questo, ben 8 europarlamentari italiani sono compresi della classifica dei più influenti della legislatura: primo tra tutti Antonio Tajani (FI), presidente del parlamento europeo, ma anche Roberto Gualtieri (PD) in terza posizione.

Alcuni candidati si sono fatti notare per le assenze in parlamento: ben tre non arrivano al 70% di presenze alle votazioni elettroniche, sono: Aldo Patriciello, Alessandra Mussolini e Lorenzo Cesa, tutti e tre di Forza Italia. A questi si aggiunge Alessandra Moretti (PD) che, nel periodo in cui è stata europarlamentare (luglio 2014-febbraio 2015), ha realizzato  il 56% di presenze.

Il parlamento europeo è strutturato in gruppi, distinti sulla base dell’affinità politica dei componenti, e commissioni, specializzate per materia e composte in maniera proporzionale al parlamento stesso. Il potere di un europarlamentare dipende anche dal ruolo che ricopre: un presidente di commissione ha più peso rispetto a un semplice membro della stessa commissione.

Rispetto ai 28 paesi che compongono il parlamento quelli che esprimono la maggior parte delle posizioni chiave sono: Germania (25), Francia (21), Italia (16), Polonia (15), Romania (14), Regno Unito e Spagna (12). (Fonte: elaborazione Agi-Openpolis su dati del parlamento europeo – ultimo aggiornamento: martedì 30 Aprile 2019)

L’Italia è il secondo paese per posizioni chiave istituzionali, tra la Germania e la Francia. Siamo gli unici ad avere tre rappresentanti nell’ufficio di presidenza del parlamento, uno di questi è lo stesso presidente, Antonio Tajani (FI). Gli altri sono David Maria Sassoli (PD) e Fabio Massimo Castaldo (M5S), vicepresidenti. Infine il ruolo ricoperto da Roberto Gualtieri (PD), presidente della commissione per i problemi economici e monetari.

Complessivamente, quasi la metà dei ruoli chiave considerati è in quota PD. Seguono Forza Italia con 3 ruoli chiave e il M5S con 2. La Lega non ha neanche un membro in posizioni chiave. Le differenze sono giustificate dal fatto che il PD ha  quasi il doppio degli europarlamentari dei 5 stelle (31 contro 17 dopo le elezioni). La Lega invece nel 2014 ha eletto solo 5 membri.

Per quanto riguarda il tema dell’assenteismo parlamentare, a titolo valutativo di quanto lavorano gli europarlamentari, sono stati analizzati i dati relativi alle presenze e assenze in parlamento, sulla base della partecipazione alle votazioni elettroniche. In generale, i dati relativi all’Italia non sono molto positivi, tranne alcune eccezioni. Sono infatti 10 gli europarlamentari italiani che superano il 98% di presenze.

Gli europarlamentari che partecipano di più vengono dai paesi più piccoli, ma nessuno supera il 95% delle presenze. La posizione dell’Italia è 19°, su 28 paesi, con una partecipazione media dell’87,13%.

I paesi con la più alta percentuale di presenze sono: Malta, Austria, Belgio, Slovacchia, Repubblica Ceca, Portogallo, Croazia, Polonia, Slovenia, Paesi Bassi.

Per quanto riguarda nello specifico i partiti italiani è il Sudtiroler Volkspartei quello con i rappresentanti più virtuosi, che sono stati assenti in media solo l’1,99% delle votazioni. Seguono il M5S con il 7,78% di assenza, Sinistra Italiana (9,77%), Articolo 1-Mdp, Lega (10,24%), Partito democratico (11,85%), Lista Tsipras (13,69%), Fratelli d’Italia (15,88%), Forza Italia (17,26%) e Unione di Centro (32,96%). (Fonte: elaborazione Agi-Openpolis su dati VoteWatch – ultimo aggiornamento: martedì 30 Aprile 2019)

I tre europarlamentari italiani che risultano maggiormente presenti sono Renata BrianoIsabella De Monte e Nicola Danti, tutti membri del PD. Supera il 99% di presenze anche Mara Bizzotto della Lega.

Classifica dei 10 europarlamentari italiani più presenti alle votazioni elettroniche

Posizione (tra gli italiani) Posizione (su tutto il PE) Nome Partito Percentuale presenze
Renata Briano PD 99,67%
Isabella De Monte PD 99,53%
14° Nicola Danti PD 99,25%
17° Mara Bizzotto LN 99,14%
24° Barbara Spinelli Indipendente 98,81%
25° Marco Valli Indipendente 98,78%
37° Piernicola Pedicini M5S 98,45%
45° Ignazio Corrao M5S 98,11%
46° Nicola Caputo PD 98,10%
10° 49° Herbert Dorfmann SVP 98,01%

 

La classifica dei meno presenti la vince Renato Soru (35,65%), seguono, con una partecipazione inferiore al 70%, Aldo Patriciello (Fi), Alessandra Mussolini (FI), Lorenzo Cesa (Udc) e Curzio Maltese (Lista Tsipras-L’altra Europa).

Classifica dei 10 europarlamentari italiani più assenti alle votazioni elettroniche

Posizione (tra gli italiani) Posizione (su tutto il PE) Nome Partito Percentuale assenze
748° Renato Soru Pd 64,35%
735° Aldo Patriciello Fi 38,16%
727° Alessandra Mussolini Fi 33,61%
723° Lorenzo Cesa Udc 32,96%
717° Curzio Maltese Lista Tsipras-L’Altra Europa 30,91%
702° Angelo Ciocca Lega 27,20%
695° Raffaele Fitto Cr 26,02%
692° Alessia Maria Mosca Pd 25,79%
682° Barbara Matera Fi 25,27%
10° 681° Enrico Gasbarra Pd 25,26%

 

Nella Unione Europea, così come in Italia, non è previsto vincolo di mandato pertanto i parlamentari sono liberi di votare come ritengono opportuno. Quando un parlamentare vota diversamente dalle indicazioni del gruppo politico di appartenenza, definiamo il suo voto “ribelle. Per il parlamento europeo, oltre alle indicazioni del gruppo, possiamo prendere in considerazione le indicazioni del partito politico nazionale di appartenenza. L’analisi evidenzia una distinzione tra la fedeltà al gruppo europeo e la fedeltà al partito nazionale.

Complessivamente gli eurodeputati italiani sono molto fedeli al partito nazionale (97,8%) e molto meno al gruppo del parlamento europeo (82,13%). Tuttavia, il dato relativo a Lega e M5S va nettamente in controtendenza contribuendo a diminuire considerevolmente la media della fedeltà al gruppo: la percentuale di voti fedeli al gruppo è rispettivamente il 63,69% e il 54,04%.

Infine, per comprendere meglio la qualità del lavoro svolto dagli europarlamentari italiani nella legislatura che giunge al termine è importante considerare le attività svolte.

Secondo i dati raccolti da MepRanking, i tre parlamentari che hanno presentato complessivamente più interrogazioni scritte e mozioni sono stati Nicola Caputo (PD) primo con 1548 interventi svolti seguito da Fabio Massimo Castaldo (M5S) con 1383, ultimo sul podio è Antonio Tajani, che considerato il suo ruolo di presidente del parlamento ha svolto ben 1199 interventi.

Le elezioni europee sono sempre state considerate meno importanti rispetto a quelle nazionali. Il fatto è dimostrato anche dalla scarsa affluenza alle urne: solo il 58,69% alle europee del 2014, contro il 75% alle politiche del 2013.

Tuttavia, le istituzioni europee influenzano in maniera rilevante la nostra vita, perciò è doveroso giungere alle elezioni con consapevolezza.

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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