Eletto il consiglio CSVnet Nazionale: Chiara Tommasini del CSV Verona è vicepresidente

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Con la partecipazione di circa 130 delegati da tutti i 64 CSV (Centri di Servizio per il Volontariato) soci (su 65 attivi in Italia), nell’Assemblea nazionale svoltasi sabato 10 febbraio a Roma, CSVnet Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, ha eletto i nuovi organi sociali che governeranno l’associazione nei prossimi tre anni.

Stefano Tabò è stato confermato presidente per il terzo mandato consecutivo. Al suo fianco, come vicepresidenti, ci saranno Luciano Squillaci (riconfermato) e Chiara Tommasini del Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Verona.

Rinnovato per un terzo, il consiglio direttivo è composto da 33 persone: 24 volontari e 9 volontarie. Oltre a Tabo, Squillaci e Tommasini ne fanno parte: Emanuele Alecci, Maria Antonia Brigida, Giorgia Brugnettini, Simone Giovanni Bucchi, Paola Capoleva, Nicola Caprio, Giorgio Casagranda, Lamberto Cavallari, Luigi Conte, Luca Cosso, Antonio D’Alessandro, Casto Di Bonaventura, Ermanno Di Bonaventura, Gian Piero Farru, Rosa Franco, Claudio Latino, Giampiero Licinio, Maria Luisa Lunghi, Silvio Magliano, Emilia Muoio, Ivan Nissoli, Katia Orlandi, Luigi Paccosi, Piero Petrecca, Giuditta Antonia Petrillo, Renzo Razzano, Attilio Rossato, Luigi Russo, Pierluigi Stefani, Leonardo Vita.

Il comitato esecutivo sarà composto da 7 persone, tra cui il presidente e i vicepresidenti. La nomina degli altri quattro membri avverrà nella prossima seduta del consiglio direttivo fissata per il 16 e 17 marzo prossimi.
Nominati anche i componenti del collegio dei revisori – Ermete Dall’Asta, Giuseppe Merante e Adriano Propersi, e dei garanti – Elisabetta Bonagiunti, Emanuela Maria Carta, Stefano Iandiorio (presidente), Pasquale Lacagnina.

All’apertura sono stati presentati i dati relativi al Report sulle attività dei Centri di Servizio per il volontariato. L’indagine, relativa al 2016, conferma sempre di più i CSV come “case diffuse del volontariato” con quasi 400 punti di servizio sul territorio nazionale e una mole di attività che si attesta su circa 226.000 servizi (+8% rispetto all’anno precedente).

“Dobbiamo avere coraggio, essere tempestivi e radicati nella società.”. Sono i principali concetti su cui Stefano Tabò ha insistito nella sua relazione. Un discorso inevitabilmente collocato nel contesto della recente riforma del Terzo settore, che nel 2018 entrerà a regime e che prevede un ruolo decisamente rafforzato per il “sistema”  dei Centri di Servizio per il Volontariato. Ma anche un discorso che ha delineato alcune linee strategiche per il mandato appena iniziato.
“Con la riforma – ha detto il presidente – i Centri di Servizio per il Volontariato hanno conquistato sul campo il riconoscimento della loro azione in questi venti anni. Limitandosi all’operatività nazionale, la nuova normativa in realtà non ha cambiato quasi nulla per CSVnet, perché ha recepito sensibilità che da sempre sono nelle nostre corde. Ma ha cambiato le relazioni e il contesto in cui svolge le proprie funzioni: quel riconoscimento giuridico ha avuto un impatto immediato in chi si relaziona con noi”.

E riferendosi alla riduzione del numero dei CSV che la stessa riforma determinerà entro il 2018, Tabò ha detto che: “A prescindere da quanti saranno i Centri, colgo infatti attorno a noi sollecitazioni affinché ci sia più presenza dei CSV sui territori per una più efficace promozione del volontariato. Per fare questo dobbiamo essere sempre di più un ‘sistema’, una grande infrastrutturazione nazionale in grado di avere impatto anche sulle mappe culturali del paese. Ma la nostra presenza non può essere avulsa da un progetto di società. Non ci possono lasciare indifferenti la crisi delle istituzioni e della rappresentanza democratica, la crisi della legalità, i crescenti atti di violenza e di razzismo: dobbiamo opporre a questi fenomeni i valori del volontariato nella promozione della cittadinanza, della nonviolenza, dell’accoglienza. Non possiamo non intercettare queste emergenze: dobbiamo esaltare il volontariato come respiro di civiltà”.

Durante l’assemblea è stata anche illustrata la programmazione delle attività messe in campo da CSVnet per il 2018. Tra queste il varo del “Sistema informativo”, orientato all’efficienza nella raccolta dei dati e alla massima trasparenza, che è costituito da un software di rilevazione dei servizi erogati dai Centri, da una anagrafica degli enti del Terzo settore coerente con la riforma, da strumenti per il monitoraggio e la gestione della vita associativa.

Sul piano della comunicazione è stata prevista per i primi mesi dell’anno la pubblicazione del Reportage sui 20 anni dei CSV (1997-2017) che sarà presentata con un evento nazionale. Rispetto alla formazione, diverse sono le iniziative in programma per il supporto e l’accompagnamento dei CSV all’interpretazione delle nuove norme del Codice del Terzo Settore e per lo sviluppo della progettazione europea sui territori. Confermato infine lo spirito di apertura al lavoro di rete, anche sostanziato dal rafforzamento delle partnership già avviate.

Alberto Speciale

 
 
Classe 1964. Ariete. Marito e padre. Lavoro come responsabile amministrativo e finanziario in una società privata di Verona. Sono persona curiosa ed amante della trasparenza. Caparbio e tenace. Lettore. Pensatore. Sognatore. Da poco anche narratore di fatti e costumi che accadono o che potrebbero accadere nella nostra città. Ex triatleta in attesa di un radioso ritorno allo sport.

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