Ecosistema Urbano, Verzè: “Verona migliora, ma serve un cambio di passo”

 
 

Verona compie un piccolo ma significativo passo avanti nella classifica nazionale sulla sostenibilità ambientale. Lo sottolinea Beatrice Verzè, commentando il nuovo rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia, che colloca la città scaligera al 73° posto (cinque posizioni in più rispetto allo scorso anno).

«Verona fa un passo in avanti, ancora piccolo, ma positivo per quanto riguarda la sua sostenibilità ambientale – osserva Verzè –. Dal 78° al 73° posto nel rapporto Ecosistema Urbano, frutto dell’attenzione e dell’impegno particolare che l’Amministrazione ha nei confronti delle performance ambientali. A spingerci in avanti è, non a caso, l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e la produzione di energia elettrica da pannelli posti su edifici pubblici».

Un miglioramento che, secondo Verzè, non deve però far dimenticare quanto resta ancora da fare. «È evidente – prosegue – che è necessario un cambio di passo, cioè progetti e investimenti seri, a livello regionale, sui temi che più impattano sulla sostenibilità: trasporto pubblico, uso del suolo, qualità dell’aria».

Nel mirino della consigliera c’è in particolare la gestione del trasporto pubblico locale. «Quello del Veneto è uno dei sistemi meno cofinanziati. I collegamenti sono scarsi, poco accessibili e costosi. È evidente che proposte come la “Carta Veneto” per gli studenti, e limitata a loro, oggi appaiono semplicemente ridicole: un’idea da campagna elettorale. Non ci sono i mezzi, saltano le corse, i pendolari fanno i salti mortali per un servizio che, di fatto, non esiste. Il che significa più traffico, più inquinamento, aria peggiore e qualità della vita in calo».

Verzè richiama infine la necessità di una visione strategica per il futuro del territorio: «La politica ha il compito di pianificare le città del futuro, la Regione quello di dare un futuro al Veneto. Servono piani ambiziosi e investimenti concreti. Se vogliamo affrontare crisi climatica, inquinamento, vivibilità e attrattività, bisogna fare di più. Il Veneto ha bisogno di uno sforzo eccezionale e di pretendere tutti gli investimenti necessari per invertire la rotta e creare un futuro equo e sostenibile».

E conclude: «Dobbiamo presentarci in Europa, anche insieme alle altre Regioni del Nord, per ottenere i finanziamenti di cui abbiamo bisogno. Ma possiamo farlo solo se abbiamo idee chiare e progetti seri. Altrimenti ci toccheranno la “Carta Veneto” e un’immobilità stagnante come l’aria che questa politica ci fa respirare».