Eccellenze economiche venete: le innovazioni in giardino

 
 

Si parla sempre più spesso, oggi, di eccellenza made in Italy: la crisi che ha attanagliato il Paese – e ben oltre – e che stenta a togliere la sua ombra, chiama, dall’altra parte, notizie confortanti, modelli incoraggianti. Il Veneto è tra i luoghi d’elezione dell’imprenditoria attiva e affermata anche all’estero, come dimostra – cogliendo l’imminente meeting che si svolge a Vicenza, il 3 marzo – la FITT, fondata nel 1969 e oggi pronta a presentare progettualità da qua al 2023, sulla base di un network commerciale e tecnologico che copre 30 paesi, dall’Europa all’Asia, Stati Uniti e fino all’Oceania. Perchè l’esempio di FITT? L’azienda produce tubi e sistemi in PVC e altri materiali termoplastici per il passaggio di sostanze liquide, gassose e solide destinate ai mercati consumer e professionale: in questo contesto dal sapore prettamente industriale, spiccano alcuni brevetti di ricaduta “popolare” che hanno rivoluzionato l’agilità nella gestione degli spazi verdi, migliorando non solo una fetta di mercato settoriale, ma, su larga scala, anche la vita negli orti e nei giardini privati, pollice verde o no! La ditta nel 1993 ha registrato il brevetto NTS, che impedisce la formazione di nodi o strozzature nel tubo di irrigazione, pena che, invece, tende ad affliggere il tubo standard in PVC (e chi cerca di governarlo, tra le viole e i lillà).

Nel 2015 è poi arrivato YOYO, un maneggevole tubo estensibile per l’acqua, in grado di allungarsi o accorciarsi da solo, ideale per tutti gli usi e per tutte le mani, che nel 2016 ha ottenuto il prestigioso premio Red Dot Design, selezionato tra 5000 articoli candidati, provenienti da 57 nazioni, e attribuito da una giuria di 40 esperti tra designer indipendenti, docenti di design e giornalisti specializzati.

A Vicenza verrà alzato il velo anche sul nuovo logo: «Il lavoro svolto sul marchio è una naturale conseguenza della nuova vision che FITT ha avviato l’anno scorso – spiega il CEO Alessandro Mezzalira – con l’obiettivo di valorizzare la nostra esperienza cinquantennale nei confronti di tutti gli stakeholder, dal trade al consumatore finale. Il nuovo brand è il segnale più tangibile della recente riorganizzazione del gruppo, che  oggi propone tutta la sua offerta con un unico marchio attraverso tre divisioni – Garden, Building, Industrial – ciascuna con la propria specifica focalizzazione di mercato, ma in grado di attingere da un know-how integrato e condiviso».

Il logo attuale (a sinistra) e il nuovo nato, che lo sostituirà (a destra).

«Non si è trattato di un semplice “rifacimento d’immagine” – aggiunge il direttore Brand&Communication Francesco Raganelli – bensì di una importante evoluzione identificativa, che per noi l’obiettivo primario di far emergere fondati valori aziendali e visione pioneristica di una organizzazione che, cogliendo dal passato, guarda al presente, ideando il futuro».

 
 

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